ESCLUSIVA - Bolchi: "Nessuno in grado di fermare l'Inter. Lukaku? Qui era Dio in Terra..."
Ritorna il campionato, dopo le vacanze natalizie: l'Inter di Simone Inzaghi prepara la sfida in programma il giorno dell'Epifania, contro il Bologna, in trasferta. I nerazzurri vogliono riprendere il discorso da dove lo avevano lasciato: 7 vittorie consecutive in Italia, vetta riconquistata e poi allungo sul Milan, secondo, fino all'attuale +4.
La redazione de L'Interista ha contattato in esclusiva l'ex centrocampista della Beneamata Bruno Bolchi, per fare il punto della situazione in casa Inter alla ripresa dei giochi.
Riparte il campionato: ci aspettano altre sorprese in vetta?
"L'Inter è nettamente la squadra più forte del campionato e credo che lo vincerà. Non credo che ci sia una squadra in grado di contrastarla. Ad inizio torneo sembrava che il Napoli dovesse volare, ma oggi vediamo dov'è. Il Milan secondo me sta facendo dei miracoli, con la squadra che ha. La Juventus non ha la squadra per dar fastidio. Per i nerazzurri in estate sembrava incombere la catastrofe, ma quando ti offrono certe cifre, vendere è d'obbligo. Ha fatto acquisti azzeccati, una squadra completa con ottime riserve. Il calcio che si gioca oggi, però, non mi piace".
Come mai?
"Non è riferito all'Inter, al Milan o a qualche club in particolare. Ma ormai in Italia si vede un calcio ridicolo, fatto di tremila 'passaggini' fatti ad uno all'ora. Ieri guardavo Chelsea-Liverpool: quelli hanno sette marce più di noi. Basti pensare che nel nostro campionato giocano ancora calciatori di 40 anni, mentre negli altri campionati vanno a mille all'ora".
Secondo lei è un problema di ritmo, dunque?
"Indubbiamente. Oggi si dà una grande importanza ad una cosa che non serve a nulla: il possesso palla. Quando uno passa 90 minuti a passarsi il pallone davanti alla propria area di rigore, vorrei sapere perché bisognerebbe premiarlo. Anni fa quando una squadra era in vantaggio cosa faceva? Una serie di passaggi futili, che chiamavamo "melina". Oggi questa melina viene osannata".
Questo discorso vale anche per l'Inter?
"L'Inter è più concreta. Lo era ancora di più lo scorso anno, quando con Lukaku poteva fare dei contropiede micidiali. Anche quest'anno però vedo azioni che vanno in verticale verso la porta avversaria, una cosa che mi piace. Sempre meglio attaccare una squadra quando non ha ancora posizionato 10 giocatori dietro la palla".
Le prossime settimane saranno già decisive per l'Inter, visti i tanti scontri diretti e l'arrivo della Champions, a febbraio?
"Si decide tutto a livello europeo. Per il campionato è vero che se perdi una partita cominciano a dire "campionato riaperto". Ma la mia convinzione è che alla fine l'Inter lo vincerà. A livello europeo invece, ci è andata malissimo. Il Liverpool è una squadra micidiale, sarà veramente dura".
Si può sperare in qualcosa di più del "giocarsela a testa alta", come di fatto l'Inter ha già fatto, per esempio, con il Real Madrid quest'anno?
"Sicuramente, l'Inter è forte. Quando parlo del campionato, l'Inter la escludo. Ha un grande allenatore, una grande squadra, grandi dirigenti. Ha tutte le componenti per fare bene. Non dico dunque che abbia già perso. Dico però che è difficile. Nel calcio inglese corrono, noi camminiamo".
Il pentimento di Lukaku che effetto le fa?
"I giocatori oggi guardano prima di tutto i soldi. Non mi sento neanche di biasimarli, visto che si parla di cifre spaventose, alle quali è difficile resistere. Quando però uno guadagna già grandi cifre, prima di prendere certe decisioni dovrebbe valutare anche altri aspetti. Lukaku qui era considerato Dio in Terra, capisco perché abbia rimpianti. Lì dopo qualche partita sbagliata piovono critiche".
Nel mercato di gennaio farebbe qualcosa al posto di Marotta?
"Credo che l'Inter non abbia bisogno nulla. Non solo ha un undici titolare molto forte, ma ci sono altrettante riserve di ottimo livello".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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