Settimana complicata in casa nerazzurra: ma siamo seri o si fa per scherzare?

Settimana complicata in casa nerazzurra: ma siamo seri o si fa per scherzare?TUTTOmercatoWEB.com
domenica 17 marzo 2024, 20:15Editoriale
di Gabriele Borzillo

Settimana complicata in casa nerazzurra: l’Inter gioca una partita, a mio parere ovviamente, disordinata in terra di Spagna, terra avara di soddisfazioni, spreca tutto ciò che c’è da sprecare tra andata e ritorno uscendo tristemente da un ottavo di Champions complicato ma non impossibile, ai calci di rigore. No, non viene eliminata perché travolta da ogni dove, viene eliminata perché, ce lo hanno raccontato per anni e anni i grandi conoscitori del pallone, quelli che sanno tutto, a volte giustamente a volte meno ma poco importa, quando arrivi ai calci di rigore è una vera e propria lotteria, non pronosticabile: e comunque, negli ultimi sei anni, siamo passati dalla riffa di Inter-Pordenone a quella contro l’Atletico Madrid, un salto in avanti direi.

Aggiungo, per quelli che ancora stanno a chiacchierare di cosa non si capisce bene, che l’Inter dell’ultimo quinquennio ha conquistato due finali europee, perse una malissimo, presi per la manina e accompagnati da una squadra decisamente più debole di noi e una di sfiga, il pallone è fatto anche di fortuna e sfortuna, esistono tanti di quegli episodi in proposito,  uno scudetto -  il secondo  va assolutamente centrato - tre supercoppe italiane, due coppe Italia, passando stabilmente i gironi della competizione per club più importante del pianeta a parte la prima stagione Conte. Se non va bene ripigliatevi i rigori di Inter-Pordenone e siamo sereni così. Ma scherziamo o parliamo seriamente?

Stasera i giovanotti in nerazzurro - azzurro, non blu, turchese, blu di Prussia, blu elettrico, blu oltremare, solo azzurro, spiace per l’anzianità che mi porta a ricordarlo sempre o quasi – sono chiamati all’ennesima prova del nove. Viene a trovarci il Napoli ormai ex campione d’Italia, proveniente sì da una stagione tremenda ma pur sempre formato da una rosa importante, appena eliminato come noi dalla Champions grazie a un arbitraggio quantomeno discutibile, diciamo: la squadra partenopea si sta ritrovando, non è quel manipolo impaurito delle gestioni precedenti. Calzona ha restituito all’ambiente identità,  voglia di lottare anche se la zona importante della classifica sembra, a oggi, lontana, dieci punti dal Bologna sono tanti: ma l’Europa si può conquistare anche attraverso altre competizioni, magari minori, che sono a distanze colmabili.

Quindi no, non mi aspetto una squadra dimessa che si consegnerà mani e piedi ai nostri eroi. L’Inter dovrà lottare, correre, conquistarsi i tre punti per ricominciare a volare smontando così ogni tabella e tabellina che alcuni, lo so perché lo farei anch’io, tengono segretamente celata sotto una risma di a4, accanto alla piccola stampante dello studio. Quel che molti tifosi si chiedono è che Inter troveremo stasera. Madrid avrà lasciato tracce? Oppure il gruppo ha già sedimentato l’accaduto, chiudendolo in un cassettino della memoria da aprire nella prossima edizione della competizione con la nuova, orrenda, formula? Dovrà essere bravo Simone Inzaghi non solo a leggere la partita, di quello non ho timore ma, soprattutto, a entrare nella testa dei suoi uomini, sgombrandola da ogni influenza negativa proveniente dall’esterno. Lasciare fuori dai cancelli di Appiano chiacchiere, chiacchiericci, parole al vento, cicalecci e brusii. Non ho motivi per pensare che il nostro allenatore non sia in grado di farlo.

Alla prossima.

Avanti l’Effecì.