Per lo Scudetto è sempre 'triello'
La vittoria del Milan a Napoli nello scontro diretto è pesantissima, con Giroud che si è confermato ammazza-grandi e ha riportato i rossoneri davanti a tutti, ma l’Inter resta padrona del suo destino, in virtù nella partita mancante a Bologna.
Adesso però non si può più sbagliare, ovunque e comunque e vale per tutte e tre le squadre al vertice: Inter, Milan e Napoli, in rigoroso ordine alfabetico.
A minacciarle c’è sempre la Juventus che non incanta mai ma prosegue la sua risalita a corto muso: e comunque son sempre tre punti alla volta. Personalmente però continuo a credere che per lo Scudetto il ‘triello’ alla Ennio Morricone, scegliete voi chi è il Buono, chi il Brutto e chi il Cattivo, valga ancora, anche se il mondo cambia idea ad ogni giornata. Settimana scorsa era favorito il Napoli, perché aveva battuto la Lazio a Roma, questa settimana è il Milan, perché la vittoria al Maradona vale più di quella assai larga dell’Inter sulla Salernitana. E la girandola continuerà, alla ricerca di chi sbaglierà meno e vincerà lo Scudetto. L’Inter però deve giocare più delle altre due: più del Napoli l’Inter ha ancora due gare di Coppa e il recupero col Bologna: quest’ultimo anche più del Milan, a sua volta atteso però dalla semifinale di Coppa Italia proprio contro l’Inter.
Restano 30 punti a disposizione, 33 per l’Inter, decisamente troppi, al di là dei rispettivi calendari, per sbilanciarsi seriamente su chi sarà Campione d’Italia.
E malgrado incomba un prestigioso ottavo di Champions League sono arrivato fin qui senza neppure parlarne e la ragione è semplice. Al di là della filosofia, il calcio è fatto di asticelle e l’Inter non è pronta per i mammasantissima d’Europa. L’obiettivo primario resta lo Scudetto della seconda Stella e quindi ad Anfield bisognerà calcolare nelle energie Torino granata di domenica sera, tappa fondamentale per la stagione dell’Inter. Giusto partite con la formazione titolare, perché tutti ci tengono a ben figurare ad Anfield ma c’è anche la Ragion di Stato a ricordarci che lo sforzo profuso all’andata per poi chiudere sotto due a zero ha inciso negativamente sul campionato. I numeri di febbraio sono stati terribili: prima del 5-0 alla Salernitana, 425 minuti senza segnare, 77 giorni di digiuno per Lautaro Martinez e 5 mesi senza gol di Lautaro e Dzeko nella stessa partita. Come non bastasse, 2 punti in 4 giornate di campionato a febbraio a fronte dei 3 punti raccolti nella prima e unica gara giocata a marzo.
Non mi fido del 5-0 alla Salernitana come punto di svolta della stagione o come partita scacciacrisi. Ho bisogno di altre conferme per capire se l’Inter è in grado di riprendere la marcia di novembre e dicembre o comunque di non ricadere più nell’apatia di febbraio.
Un anno fa di questi tempi, al 28° turno, l’Inter aveva già scavato un solco da tutte le rivali ed era già in marcia trionfale verso il 19° Scudetto, quest’anno sarà guerra di trincea, punto su punto, giornata su giornata con l’incubo di sbagliare un dettaglio e di ballare tra il primo e il terzo posto in classifica.
Vale per l’Inter, ma vale anche per Milan e Napoli.
L’anno scorso di questi tempi la Champions era già stata chiusa ben prima di Natale e anche la Coppa Italia era già stata archiviata da oltre un mese perdendo il doppio confronto con la Juventus. C’era solo il campionato, con un numero di partite uguali per tutti, mentre quest’anno il calendario continua a non essere allineato con troppe variabili per l’Inter.
Quindi ha ragione Klopp nel dire che l’Inter non verrà a Liverpool per turismo, ma nemmeno per schiantarsi inutilmente di fatica, come ha fatto all’andata a San Siro. Per realpolitik il vero big-match non è Liverpool-Inter, ma Torino-Inter.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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