Le tre cose che l’Inter deve gestire meglio, rispettivamente in panchina, in campo e sugli spalti

Le tre cose che l’Inter deve gestire meglio, rispettivamente in panchina, in campo e sugli spaltiTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 9 ottobre 2023, 21:35Editoriale
di Tancredi Palmeri

Alla pausa l’Inter ci va avendo di netto, ma di netto proprio, il miglior gioco del campionato; avendo incontrato due big come Milan e Fiorentina e avendo rifilatogli un 5-1 e un 4-0; eppure guarda in alto e vede il Milan. E mastica molto amaro, anche perché le sconfitte avvenute prima della sosta valgono doppio perché hanno il tempo di roderti certezze in testa, come un gol preso prima dell’intervallo.

Eppure non dovrebbe prenderla così male il mondo nerazzurro, per quanto è ovvio che per interisti e mllanisti un bene del rivale è un male per sé stessi. Ma arriveremo dopo ai tifosi.

Cosa deve migliorare l’Inter, anzi cosa può migliorare a vista d’occhio, fatto salvo che tutte non si possono vincere?

Due cose tra panchina e campo, e senza avere la facile saggezza dell’ex post, perché a parlare dopo sono bravi tutti. Non entrerò dunque nel merito se quel tal cambio sia giusto o meno, troppo facile.

Ma più che altro, c’è una cosa che accomuna i 5 punti persi con Sassuolo e Bologna: in entrambi i casi si è deciso di limitare al massimo il turnover nonostante si arrivasse da uno sforzo non indifferente di 3 partite nei 10 giorni precedenti compresa la Champions. Fiducia ai titolari di base, e cosa ha portato questo? Un primo tempo alla grande, tanto Sassuolo quanto Bologna; ma in entrambi i casi la birra è finita prestissimo, già qualche minuto prima dell’intervallo, e quando sono arrivati i cambi il risultato era già stato ribaltato e gli avversari chiusi a testuggine diventati difficili da stanare. L’Inter deve resistere in certe partite alla tentazione di sfibrare i titolari di base: se come detto il gioco del Milan è nettamente inferiore, tuttavia il piano partita in certe gare ha un senso. Guardate a Genova: primo tempo con Okafor, Jovic, Chukwueze che fanno il solletico al Grifone, ma il Milan concede il giusto e poi quando nell’ultima mezz’ora mette i titolari riesce ad avere maggiore brillantezza. In caso di necessità può avere un senso, sapendo peraltro che l’Inter ha a favore una differenza sostanziale peché riesce a svolgere un buon gioco anche con le riserve.

C’è poi la gestione dell’ansia in campo: tanto contro Sassuolo quanto contro Bologna, la vittoria è stata ribaltata avendo davanti un terzo abbondante di partita. Eppure lo svantaggio/pareggio hanno portato a essere precipitosi, forzare la giocata, buttare palloni avanti senza costrutto. Non ha senso farsi prendere da quell’ansia quando sai che il gioco è dalla tua e sai farlo bene, dunque i giocatori devono trovare la freddezza di gestire la difficoltà senza abbandonarsi al pensiero di aver sprecato lo sforzo iniziale.

E qui si arriva al terzo punto, a cosa deve essere gestito meglio sugli spalti (intesi in senso lato come tifoseria): e mamma mia, va bene che si rosica ad aver perso il primo posto, ma il tifo nerazzurro reagisce alla negatività, e adesso al secondo posto, come se fosse una sentenza definitiva! E diamine, siamo all’’ottava giornata, non alla ventottesima! Non si può nel giro di 3 giorni passare dalle lodi a Simone Inzaghi per un gioco contro il Benfica come quello del Triplete, a tornare a fare i cacadubbi su tutto dopo un pareggio contro il Bologna. Sicuramente Simone può migliorare degli aspetti, personalmente penso che questa gestione iniziale del turnover sia quello principale, ma gli interisti non possono farsi prendere dalla psicosi del moriremo tutti a ogni stop con le piccole, tornando a farsi venire i fantasmi per lo scudetto di 2 anni fa.

Imparate a gestire meglio la delusione, perché non ha senso per debolezza trasformala in disastro.