L'ansia bulimica del mercato in entrata

L'ansia bulimica del mercato in entrataTUTTOmercatoWEB.com
martedì 12 ottobre 2021, 17:43Editoriale
di Gian Luca Rossi

In tutti i tifosi e quelli dell’Inter non fanno eccezione c’è sempre una strana ansia bulimica per il mercato in entrata che puntualmente si manifesta soprattutto quando il campionato è in sosta. Già perché ogni stop per le Nazionali diventa il momento dei bilanci di tappa, dove il tifoso riflette soprattutto su quello che per lui non funziona, ma che nella realtà degli addetti ai lavori è solo da migliorare armandosi di un po’ di pazienza, dote del tutto sconosciuta a chi è fuori dal calcio.

Certo il lamentoso post di Sanchez “renditi conto, tu puoi valere molto, ma se non sei nel posto giusto non brillerai” su una Lamborghini abbandonata e l’intervento di Marotta a Trento che da dirigente scafato non ha chiuso alcuna porta hanno convinto gli impazienti che a gennaio comunque qualcosa succederà.
La questione però va affrontata con i piedi ben piantati per terra.

Per fare mercato servono risorse finanziarie o almeno la possibilità di dare ai ‘fornitori’ certe garanzie finanziarie e a questo proposito la situazione dell’Inter è certamente migliorata ma non fino al punto di derogare dal classico adagio “per entrare uno ne deve uscire uno”.
A fine mese l’Assemblea dei Soci approverà l’ultimo bilancio con perdita record di 245,6 milioni di euro: Steven Zhang sarà collegato dalla Cina. Poi, a breve sarà chiuso il rifinanziamento dei due bond attualmente in essere (300 + 75 milioni) e ne sarà emesso uno solo da circa 400 milioni che dovrebbe consentire all’Inter di arrivare a fine stagione senza problemi di liquidità.

Va ricordato che l’Inter, così com’è strutturata, brucia in media 10 milioni di euro al mese e che nessun calciatore, come ha confessato a malincuore Beppe Marotta, ha poi accettato di ridiscutere i suoi emolumenti a condizioni più favorevoli al Club, malgrado la pandemia.
Steven Zhang, secondo lo stesso Marotta, dovrebbe tornare in Italia a metà dicembre, sempre che riesca ad avere un po’ di respiro dalla complicatissima situazione di Suning in Cina.
Dovesse uscire Sanchez, si può anche pensare a Belotti, ma solo se il Torino verrà incontro all’Inter, perché per quanto riguarda Raspadori e Scamacca l’Amministratore Delegato del Sassuolo Giovanni Carnevali è stato fermissimo nel ribadire che per quest’anno proprio non se ne parla.
Andrea Belotti è da tempo nei pensieri non solo del Milan, ma anche di Marotta, che ai tempi ne aveva parlato anche con Antonio Conte come vice-Lukaku. Poi il suo nome è tornato in auge in estate come alternativa a Correa, una volta infortunatosi Thuram, ma alla fine a tutti era più gradito l’ex-laziale.

Belotti ha già deciso e comunicato di non voler rinnovare il suo contratto con il Torino e tra qualche mese sarà ufficialmente svincolato: l’idea sarebbe quella di replicare l’operazione che nel gennaio 2020 portò in nerazzurro Christian Eriksen, ma bisogna capire cosa chiederà Umberto Cairo per liberarlo già a gennaio, senza contare la sicura opposizione di Juric e dei tifosi granata.
In caso di uscita anticipata di Sanchez, tutta da stabilire, Belotti a prezzo di saldo resta senz’altro più credibile di Luka Jović, a meno che il Real non acconsentisse ad un prestito quasi gratuito.
E poi c’è sempre il soldato Nahitan Nández, che fino all’ultimo giorno del mercato estivo ha sognato di lasciare Cagliari per vestire il nerazzurro. Con le difficoltà di Dumfries e le continue assenze di Sensi, l’eclettico uruguagio sarebbe l’ideale rinforzo in diversi ruoli, ma il presidente Giulini continua a chiedere la luna per lasciarlo partire.
Insomma, si può anche sognare, ma in dormiveglia.