Il discorso Scudetto non è ancora chiuso. E la rincorsa a Lukaku ha rovinato l'Inter per un anno e mezzo

Il discorso Scudetto non è ancora chiuso. E la rincorsa a Lukaku ha rovinato l'Inter per un anno e mezzoTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 14 febbraio 2024, 23:06Editoriale
di Patrick Iannarelli

Dopo due giorni di riflessioni possiamo dirlo, il discorso Scudetto non è ancora chiuso. L'Inter ora è a +7 e pure con una partita in meno, l'eventuale scontro con l'Atalanta potrebbe piazzare una bella pietra tombale sul campionato 2023-24, ma ad oggi è meglio rimanere con i piedi per terra nonostante la testa rischia di restare in mezzo alle nuvole. L'Inter di sicuro ha la capacità di mantenere questo ritmo fino al termine della stagione, come il Napoli lo scorso anno la squadra di Inzaghi ha dimostrato personalità, tenuta fisica e mentalità, tre fattori da non sottovalutare se si vuole arrivare a dama. 

Sul campo non ci sono dubbi di nessun genere, almeno per il momento. Resta da capire soltanto come i nerazzurri usciranno dal tritacarne del prossimo mese e mezzo e se l'avventura in Europa proseguirà: la doppia battaglia con l'Atletico Madrid rappresenterà un punto cruciale per quella seconda stella che oggi sembra essere sempre più vicina. Il dubbio sta tutto lì, almeno sul campo. Poi la questione Oaktree andrebbe pure analizzata con maggiore neutralità, ma per il momento meglio lasciar correre, almeno per un altro mese e mezzo. 

Veniamo ora alla seconda parte del titolo. La gara di Roma ci ha insegnato un'unica certezza: andare dietro a Romelu Lukaku ha fatto perdere un sacco di tempo ai dirigenti, rovinando l'Inter e quell'anno e mezzo di lavoro portato avanti da Beppe Marotta e Piero Ausilio. Quando il belga se n'è andato da Appiano la squadra ha cambiato volto, così come lo ha cambiato la Roma: ad ogni maledetto passaggio sbagliato, quello lì con la 90 unisce le braccia e indica il proprio piede, in una silenziosa e costante lamentela che innervosisce chiunque. Da quando l'Inter non ha più un peso simile la situazione è totalmente ribaltata. Ovvietà? Forse. Intanto a Milano, sponda nerazzurra, si gioca un calcio di una fluidità unica e pure nel momento di totale difficoltà la squadra sa reagire. Abbiamo perso tempo, forse troppo. Meglio così, ora si va dritti verso l'obiettivo.