Il bello di questo periodo? Aver tappato la bocca ai tanti Premi Nobel dell'Economia. Ora la pausa

Il bello di questo periodo? Aver tappato la bocca ai tanti Premi Nobel dell'Economia. Ora la pausaTUTTOmercatoWEB.com
martedì 5 settembre 2023, 21:23Editoriale
di Gian Luca Rossi

Giorni lieti, nulla da eccepire: prima il sorteggio in un Girone di Champions con Real Sociedad, Salisburgo e Benfica onestamente più che alla portata, poi la terza vittoria consecutiva in Campionato, senza subire nemmeno un gol e, anche se è prestissimo per prendere sul serio qualunque dato, voglio sottolinearli questi tre clean sheet su tre, visto che la scorsa stagione non era così. E allora, per quel che può valere, sappiate che nessuna squadra nei sette maggiori Campionati europei è arrivata alla prima sosta per le Nazionali senza subire nemmeno un gol: solo l’Inter. Controllate, oltre alla Serie A, la Premier League inglese, la Liga spagnola, la Bundesliga tedesca, la Ligue1 francese, la Primeira Liga portoghese e l’Eredivisie olandese. In tutti questi tornei tutte le squadre hanno incassato almeno un gol, poi per carità c’è chi è alla terza giornata come noi, chi alla quarta come altri e quindi il dato è solo statistico. Giusto anche ribadire che gli avversari dell’Inter finora sono stati morbidi, Fiorentina compresa, per il fatto che ha potuto pensare alla sfida di San Siro solo da venerdì, a causa della battaglia contro il Rapid Vienna in Conference League, mentre l’Inter ha potuto preparare la partita fin da martedì scorso. Ma ricordo che l’anno scorso all’Inter segnavano anche gli spettatori.

Lo dicono e lo scrivono tutti: la finale di Champions League ha dato all’Inter nuove consapevolezze e maggior personalità, anche a Simone Inzaghi, che appare più deciso e determinato che mai, anche nella scelta del primo rigorista, Çalhanoğlu, che statisticamente ne sbaglia molti meno di Capitan Lautaro Martinez. Il Toro però su azione resta comunque una sentenza e con 5 gol in 3 partite è già capocannoniere della Serie A. Per gli amanti delle statistiche all-fame sappiate che Lautaro Martinez con i suoi 107 gol è entrato nella storica TopTen interista, scavalcando Ermanno Aebi (due Scudetti con l’Inter nel 1910 e nel 1920) e ora punta al duo Vieri (123 gol) e Icardi (124 gol).

Il bello di questo periodo è aver tappato la bocca, oltre che ai rivali, soprattutto ai tanti Premi Nobel dell’Economia con licenza elementare che sui social non si sono neppure accorti che i due acquisti più costosi del Mercato estivo, Pavard e Frattesi, li ha fatti l’Inter. In realtà bocche tappate per il momento, poi si vedrà, anche ai soloni che vaticinavano grossi problemi in attacco con Thuram al fianco di Lautaro: Marcus con la Fiorentina ha segnato, ha fatto un altro assist dopo quello di Cagliari e ha procurato anche il rigore del momentaneo 3-0.

Poi resta sempre la marcata dicotomia tra i tifosi da tastiera e quelli da Stadio e ovviamente per i loro gradi sacrifici economici la mia massima considerazione va a questi ultimi: 72.509 spettatori alla prima giornata di campionato e San Siro sold-out sotto Ferragosto con il Monza, 72.739 spettatori e altro sold-out, senza poter contare sul settore ospiti, con la Fiorentina. Ovviamente tutto esaurito anche per l’imminente Derby: insomma, il cassiere nerazzurro si frega le mani. Recentemente vi ho scritto delle questioni di principio da parte dei tifosi e quelle ben più rilevanti della Società, come Samardzic, Scamacca o Lukaku. Tra quelle portate dai tifosi spiccava Cuadrado, praticamente già sepolta dall’abbraccio tra il detestato ex juventino e Capitan Lautaro, che ha indicato il collega al pubblico dopo il suo assist per il 4-0.

Naturalmente la gente ha capito che chiunque indossi la Sacra Maglia dell’Inter va sempre sostenuto e ha risposto applaudendo. Poi ci saranno sempre quelli che pur di non smentire se stessi tiferanno contro Cuadrado e quindi indirettamente contro l’Inter, ma il mondo reale è ancora troppo serio per occuparsi di certi cialtroni.  

Chiusura su Sensi. Ho passato settimane a spiegare che l’Inter non si fidava di lui a tal punto da non prendere un altro centrocampista in rosa e infatti nell’ultimo giorno di mercato è arrivato l’olandese Klaassen e, scherzo del destino, Sensi contemporaneamente si è bloccato, rimanendo da solo fuori dalla lista Champions nerazzurra. Farsi male spesso non è certo una colpa, ma una Società non può permettersi di sottovalutare il vissuto medico di un suo patrimonio. Ovviamente dispiace a tutti e tutti auguriamo a Stefano Sensi di riprendersi in fretta. Solo che sarà almeno la decima volta che gli facciamo lo stesso augurio.