E venne il giorno
Io sono contento. E spero che lo siate anche voi. E sono contento perché, oh, chi se lo poteva immaginare di arrivare fino a qui. E sono contento perché non è stata una cavalcata, abbiamo visto l’abisso. Ma poi ci siamo rialzati come si fa nei gruppi dove ci si guarda in faccia e si trovano soluzioni.
E sono contento per Onana che in un secondo ha “capito l’interismo”.
E sono contento per Handanovic che da capitano intelligente è riuscito a fare un passo indietro.
E sono contento per Cordaz perché lo spogliatoio conta eccome.
E sono contento per Darmian, inutile spiegare perché.
E sono contento per D’Ambrosio, un pezzo di Inter grande come il Duomo.
E sono contento per De Vrij, poche parole nelle difficoltà, poche anche ora che è tornato bello come il sole.
E sono contento per Bastoni che “io da qui non mi muovo”.
E sono contento per Skriniar perché si è pentito anche se non lo dirà mai.
E sono contento per Dumfries che è tornato dal Mondiale a pezzi e si è rimesso a posto come fanno i professionisti (e sono contento anche per il suo sorriso smagliante, ovvio).
E sono contento per Bellanova che ha incassato i fischi e ha saputo digerirli.
E sono contento per Barella, uno dei 10 centrocampisti più forti al mondo (oh, sono opinioni).
E sono contento per Gagliardini perché boh.
E sono contento per Calhanoglu perché è cresciuto in un ruolo non suo alla velocità con cui cresce il bamboo.
E sono contento per Brozovic perché è il calciatore più non-calciatore che esista sulla faccia della terra. Ed è fortissimo. Ed è meraviglioso. E… basta.
E sono contento per Mkhitaryan perché ha giocato talmente bene che alla fine ho imparato persino a scrivere il suo nome.
E sono contento per Asllani perché… tranquillo ragazzo, il tuo momento arriverà.
E sono contento Dimarco perché “come faremo senza Perisic?”. Faremo che ci pensa Dimarco.
E sono contento per Gosens perché sa di valere molto di più e combatte ogni giorno per tornare “l’imprendibile”.
E sono contento per Dzeko perché un giocatore con quella classe è raro come un congiuntivo al Grande Fratello.
E sono contento per Correa perché boh.
E sono contento per Lukaku perché ha completato la sua espiazione nella maniera più corretta e coscienziosa possibile. E perché è in forma come Jacobs a Tokyo.
E sono contento per Lautaro perché uno così te lo ha mandato il cielo. Ma veramente.
E, sì, sono dannatamente contento per Inzaghi e il suo staff perché hanno tenuto ben saldo il timone nella tempesta e questa finale se la sono conquistata a morsi.
E sono contento per l’Inter intera: proprietà, dirigenza, tifosi… perché questa è davvero una famiglia.
Ok basta. Io sono contento. Se poi questa sera a Istanbul accade un miracolo… lo sarò anche di più.
Forza Inter, forza noi. Oggi più che mai.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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