Bugie bianche, che passione: da Marotta su Dybala all'avvocato di Lukaku
Bugie bianche, che passione. La stessa formula abusata nell’ambito del calciomercato da parte degli operatori di mezza Europa, è diventata inevitabilmente titolo e svolgimento della settimana dell’Inter in relazione alle voci che stanno contraddistinguendo il lavoro dei milanesi sul mercato. La formula è stata sdoganata da Beppe Marotta in relazione a Paulo Dybala, ed è risuonata come una prima vera ammissione rispetto ad una trattativa svelata da tempo ma che aveva raccolto soltanto smentite informali da parte dei diretti interessati. Fermarsi “alle veline” sarebbe stato un clamoroso errore, e dunque la perseveranza nell’accostamento della Joya all’universo nerazzurro sta per essere ripagata dai fatti.
Del resto è da almeno un paio di mesi che l’argentino ed i meneghini si sono promessi reciproca fedeltà e soprattutto priorità, motivo per il quale tutte le altre proposte presentate all’entourage dell’ex numero 10 della Juventus sono state rispedite al mittente con gravi perdite, a prescindere dalla loro provenienza.
Dybala vuole l’Inter, l’Inter sa che l’occasione di ottenere un calciatore di questa portata a queste condizioni rappresenta un unicum da non lasciarsi sfuggire: mancano le firme ma resta la volontà di arrivare ad una quadra che possa essere soddisfacente per tutte le parti in causa.
Al capitolo delle dichiarazioni di circostanza vanno aggiunte quelle dell’Avvocato cui Romelu Lukaku si sta affidando per cercare di portare a termine il suo piano di “evasione” dalla prigione dorata che lui stesso si era scelto dodici mesi fa. Infatti per quanto in maniera più che lecita e prevedibile, l’avvocato Sebastian Ledure insista definendo “mere speculazioni” le voci legate alla volontà del suo cliente di fare ritorno in nerazzurro, la realtà trova più adeguata rappresentazione facendo riferimento al classico paragone del consorte fedifrago che pentitosi della scelta torna a casa con il capo cosparso di cenere con la speranza di ricostruire quell’amore mai così rimpianto.
Affinché la storia possa avere una seconda puntata, ad ogni modo, è necessario sdoganarsi dalle pretese di un Chelsea che soltanto un anno fa ha sborsato senza colpo ferire la bellezza di 116 milioni di euro: il fatto che sia piuttosto restio alla sola idea di prestare gratuitamente uno degli investimenti più importanti della sua intera storia è decisamente comprensibile.
Una storia che è destinata far parlare di sé ancora per molto tempo.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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