Assaggi di vera Inter: la stagione inizia a Cagliari. Il fattore Pio Esposito e le parole di Bastoni

Assaggi di vera Inter: la stagione inizia a Cagliari. Il fattore Pio Esposito e le parole di BastoniTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 00:00Editoriale
di Daniele Najjar

Un quarto d'ora di relativa sofferenza, ma un contorno di partita in cui l'Inter ha fatto per davvero l'Inter. A Cagliari i nerazzurri infilano la terza vittoria consecutiva, dopo quella in Champions contro l'Ajax e quella in campionato contro il Sassuolo. Mostrando fame, brillantezza, anche se pure la solita dose di scarso cinismo, cui ha posto rimedio l'asse Dimarco-Esposito. Quello in Sardegna era il test per capire se Lautaro e compagni fossero pronti a trovare una vera continuità, di concentrazione e condizione fisica oltre che di risultati, la risposta è stata forte e chiara. 

Si nota ad occhio nudo come stia salendo la condizione dei vari Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Lautaro stesso, pure Dimarco. Alle loro spalle ci sono finalmente riserve che fremono e che entrano per incidere.

Non mi soffermo troppo su Pio Esposito, del quale si parlerà già abbastanza altrove, avendo il centravanti trovato il primo gol stagionale ed il primo in Serie A. Volendoci dimenticare per un attimo che sia un classe 2005, si può dire che l'Inter abbia già un attaccante valido alle spalle di Lautaro e Thuram, senza dimenticare Bonny.

Oltre a lui, Luis Henrique sta crescendo, De Vrij e Carlos Augusto sono le solite certezze, poi ci sono i vari Sucic (non entrato a Cagliari) e anche Josep Martinez.

Le parole di Mkhitaryan nel post-partita certificano che l'impressione avuta sul fatto che Chivu non stia cambiando molto rispetto alle richieste di Simone Inzaghi sia confermata dai fatti. Fa bene a dare continuità a quanto faceva l'Inter prima di lui? Lo dirà il tempo, certamente ad ora si può dire di sì perché dopo un assestamento iniziale, l'Inter si sta ritrovando soprattutto mentalmente. Dare scossoni tattici, soprattutto senza un adeguato supporto di giocatori differenti dal mercato, non era la cosa più sicura, probabilmente.

Sono significative anche le parole di Bastoni a Sky Sport: "Ogni volta che facciamo un passo falso la gente è pronta ad attaccarci, ma ne usciamo sempre a testa alta". Ecco, secondo me il problema non è la reazione che ha l'Inter quando viene criticata - sempre furiosa, decisa, determinata - quanto piuttosto come subito dopo si culli nelle ritrovate certezze avendo conseguenti cali di tensione e concentrazione. Non posso sapere se le due cose sono collegate, ovviamente, ma il sospetto viene. 

Dichiarazioni come questa le capisco dal punto di vista di un calciatore, ma al contempo mi chiedo quanto faccia bene alla squadra togliersi sassolini dalle scarpe prima del tempo. Anche se fosse vero quello che dice di Bastoni - probabilmente c'è davvero chi aspetta l'Inter al varco costantemente - questa sorta di allergia alle critiche a mio avviso è pericolosa, perché può diventare una ricerca di alibi quando le cose non vanno bene. D'altronde, se diciamo che l'Inter è molto forte, la più forte in Italia l'anno scorso e comunque ancora in prima fila quest'anno, cosa ci si aspetta quando i risultati non arrivano?

Ad ogni modo ieri si è vista forse la miglior Inter stagionale, che ha unito belle giocate alla concentrazione, al netto della solita incapacità di chiudere le partite quando lo meriterebbe di gran lunga. Ma siamo pur sempre alla sesta partita stagionale e la crescita, fisica e mentale, è netta.