Fagioli: "Tempo libero e noia, così ho iniziato a scommettere. Per le schedine non mi allenavo al 100%"

Fagioli: "Tempo libero e noia, così ho iniziato a scommettere. Per le schedine non mi allenavo al 100%"
venerdì 23 febbraio 2024, 23:37Avversario
di Marco Corradi

Nicolò Fagioli prosegue i suoi incontri pubblici per raccontare la sua esperienza di giovane avviluppato dal mondo delle scommesse clandestine, mentre sconta la squalifica, ed ecco le sue parole riportate dalla Gazzetta dello Sport: "Dico ai giovani di non cominciare neanche a scommettere e di coltivare i loro sogni . Un anno fa è stato il periodo più difficile perché avevo problemi causati dal gioco. In quei casi diventa complesso gestire tutto da solo e a quel punto ho capito che dovevo chiedere aiuto. Cosa mi spingeva a mettere tanto denaro nel gioco? Forse avevo tanto tempo libero, la noia mi portava a giocare. Penso sia stata questa la principale causa: è cominciata così, ma dopo tempo è diventata una malattia”.  

La dipendenza viene raccontata così da Fagioli, che rientrerà a fine maggio nella Juventus: "Man mano perdi i soldi, vuoi nascondere le cose ai genitori e così è diventato un problema. All’inizio non pensavo di andare incontro a delle conseguenze. Quando è diventata una malattia ho capito che potevo rischiare molto nella mia carriera, ma la paura veniva superata dall’adrenalina della giocata. È difficile rivivere l’adrenalina? Sì, ma ora trascorro più tempo libero con la famiglia e con gli amici, gioco a tennis e a padel. Il gioco d’azzardo influiva negativamente sulla mia attività lavorativa? Penso di sì perché non mi allenavo al 100%, e dunque in partita non davo tutto quello che potrò dare più avanti dal mio rientro”.