Le pagelle di Empoli-Inter: Dimarco tira fuori il coniglio dal cilindro. L’Inter è Calhanoglu-dipendente
INTER
Sommer 6.5 - Spettatore in campo nei primi quarantacinque minuti, nella ripresa si immola sul tiro a giro di Ranocchia dalla mattonella preferita. Concreto, non importa con quale forma estetica. E così ristabilisce la porta inviolata.
Pavard 6.5 - Si appiccica come un francobollo a Cambiaghi. Preciso, puntuale e aggressivo dietro, certe sventagliate per il lato opposto sono da regista aggiunto. Dai calci piazzati legge alla grande le assistenze dei compagni. Prezioso.
Acerbi 6 - Meno preciso del solito. Il giallo ricevuto per l'intervento ruvido su Shpendi pende gravemente sulla sua testa, ma Inzaghi lo conosce e si fida di lui. Per questo conclude la gara senza essere sostituito.
Bastoni 6.5 - Ha tutta la libertà di sganciarsi in avanti. Combina bene con Lautaro e Dimarco, quando ha la possibilità di aprire il compasso per l’esterno opposto pesca a meraviglia Darmian nella più grande occasione da gol della prima frazione. Spende con saggezza un giallo su Baldanzi scappato in contropiede. Dal 72’ de Vrij 6.5 - Entra con il giusto piglio, sventa gli assalti fugaci dell’Empoli. Tempi giusti in uscita, una garanzia e una sicurezza in più questa stagione.
Darmian 6.5 - Un ritorno alle origini efficace. Una spina nel fianco in proiezione offensiva al posto di Dumfries. Per questione di centimetri gli viene negato il gol da Ismajli. Perlopiù predilige il controllo del gioco in fase arretrata.
Frattesi 6 - Prima titolare per lui, ha l’occasione d’oro di guadagnarsi il posto fisso a centrocampo. Le incursioni in profondità mettono alle strette gli avversari, costretti ad inseguirlo in lungo e in largo. Quella spizzata per Thuram valeva un assist, al termine del primo tempo cerca di scavalcare Berisha per la firma d’autore. Poco fortunato, ma deve raddrizzare anche la mira sotto porta. Dal 71’ Barella 6 - Forza fresca ben spesa da Inzaghi. Anche se con la sua qualità e la sua esperienza ci si aspetta più consistenza.
Calhanoglu 7 - Senza di lui l’Inter non sa stare. Un faro a centrocampo, illumina la strada ai compagni con tutta l’eleganza e la naturalezza che gli appartiene. Non solo il migliore volante, ma anche un cane da guardia nel recuperare palloni vaganti. Il divario con Asllani è lampante.
Mkhitaryan 6.5 - Professa calcio. Dopo la Real Sociedad si rivede il vero armeno, con alcune sgroppate delle sue là davanti. Certi rientri in difesa sono di fondamentale importanza, così come la frequenza di ritmo con la quale decide di gestire il gioco. La verità è che quando sta bene Miki non ha eguali.
Dimarco 7.5 - Mette nel mirino la porta di Berisha fin dall’inizio, finché nella ripresa tira fuori dal cilindro un collo esterno spettacolare che buca la rete e stappa il match. Una meraviglia per gli occhi, ancora più complicata di quell’eurogol che fece con la maglia del Parma nel 2018 contro la sua Inter. Dal ’82 Carlos Augusto 6.5 - Anche con pochi minuti a disposizione diventa decisivo. Massima attenzione fino alla fine, quando sbarra la bordata di Baldanzi in scivolata. Provvidenziale.
Thuram 6.5 - Poco coinvolto nel primo tempo. Quando mette in mostra il suo repertorio ha sempre l’aria di poter fare male, come nel gol poi tolto per fuorigioco. Alza di molto il livello nella ripresa, stava quasi per ricalcare lo straordinario gol siglato nel derby. Un'arma d'assalto. Dal 82’ Sanchez s.v.
Lautaro 6 - Non c’è tempo per riposare. Magari la fatica nelle gambe comincia a farsi sentire, eppure dopo la Real il capitano prova a riscattarsi, chiamando a duello gli avversari. Gli manca il guizzo negli ultimi 15 metri. Dal 71’ Arnautovic 6 - Vuole assolutamente dimenticare la gara di mercoledì di Champions. Duetta finché può con Thuram, allo scadere deve gettare la spugna. Un infortunio lo mette ko, lasciando l’Inter con un uomo in meno nel rush finale dei toscani.
Simone Inzaghi 7 - E sono cinque le vittorie consecutive in campionato. Un avviso per tutti i curiosi della corsa Scudetto, un po’ troppo frettolosi nei giudizi dopo l’esordio dei nerazzurri in Champions League. Perché la vera Inter è questa qui: matura, sicura e compatta. Affamata di quella seconda stella che rincorrerà in stagione. E in grado di girare anche quando il tecnico di Piacenza fa un turnover ragionato.
EMPOLI
Berisha 6; Ebuehi 6, Luperto 6, Ismajli 6.5 (’51 Walukiewicz 6), Pezzella 6; Marin 5 (’69 Fazzini 5,5), Ranocchia 6 (’69 Grassi 5,5), Maleh 5.5; Baldanzi 6.5; Cambiaghi 5.5, Shpendi 5.5. Allenatore: Aurelio Andreazzoli 5.5.
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