Inzaghi si è meritato la conferma. Ma il futuro può attendere: questa stagione può diventare leggenda
Quando il gioco si fa duro, Simone Inzaghi comincia a giocare. È lo strano caso dell'allenatore nerazzurro: piccolo con le piccole, in diversi passaggi di questa stagione, ma quasi implacabile nei grandi appuntamenti. Da quando è all'Inter, Simone non ha fallito una finale: dopo l'accoppiata Supercoppa-Coppa Italia dello scorso anno, l'operazione-bis è già a metà del guado. Ce ne sarà anche una terza, ben più importante, come atto finale di questa folle stagione. Ma oggi è bene veicolare ogni pensiero verso la sfida con la Fiorentina, avversario che in questa stagione ha sempre messo in crisi l'allenatore nerazzurro.
Simone si è meritato la riconferma
Vincere la finale di questa sera legittimerebbe ulteriormente la posizione di Inzaghi, rinsaldata dall'ultimo mese e mezzo scintillante dell'Inter. Tanto che la sua conferma, ormai, appare ormai scontata: esonerare un tecnico finalista di Champions e di Coppa Italia, con una Supercoppa già in bacheca, sarebbe una forzatura eccessiva, che la dirigenza non sembra - comprensibilmente - voler operare. I dubbi su di lui erano legati esclusivamente al 'flop' in campionato, dove l'obiettivo dichiarato era lo Scudetto, ma l'aver quasi vidimato la qualificazione in Champions ha attenuato i giudizi anche su quel fronte. La conferma di Steven Zhang ha sgombrato il campo da tutti i dubbi residui: a meno di clamorosi ribaltoni, Inzaghi sarà l'allenatore dell'Inter anche il prossimo anno. Prima di programmare il futuro, però, c'è da concludere in bellezza una stagione che può anche diventare leggenda.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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