ESCLUSIVA - Berni: “Un sogno vivere l’Inter di Baggio e Ronaldo. Mi auguro che Sommer resti. Lautaro mi impressionò da sùbito”

L'Inter lo ha accompagnato nell'alba e nel tramonto della sua carriera calcistica. Tommaso Berni, in nerazzurro dal 1998 al 2001 e dal 2014 al 2020, è un ex calciatore il cui percorso professionale è legato a doppio filo alla società meneghina. Con lui, la redazione de L'Interista ha parlato del presente e del possibile futuro dell'Inter, con un'attenzione particolare al capitolo allenatore e a quello legato ai portieri nerazzurri. Sviscerando, inoltre, alcuni ricordi che suggellano il suo legame con l'Inter. Di seguito l'intervista.
Chivu ha scelto la via del “cambiamento graduale” per conseguire i risultati da lui auspicati. È la decisione giusta?
“Chivu sta facendo un ottimo lavoro. Si tratta di un allenatore che ha un'esperienza da giocatore molto importante e che ha avuto la possibilità di stare con grandissimi allenatori. Lo reputo preparato e credo che sia anche giusto il ragionamento che ha fatto - su una squadra che per quattro anni ha espresso un calcio fantastico (quella di Inzaghi, ndr.), raggiungendo degli obiettivi incredibili - di non distruggere tutto. Diamogli tempo, ma già adesso si intravedono le sue idee. Quindi, col tempo sono sicuro che verranno fuori ancora di più il gioco e l'idea che ha il mister. Credo che possa essere un completamento con il lavoro svolto da Inzaghi negli anni passati. I risultati, le prestazioni e il gioco sicuramente arriveranno e miglioreranno nel tempo, però reputo sicuramente molto positivo l'impatto che ha avuto. Il suo modo di essere, la sua calma e la sua educazione non vanno scambiati con una sorta di debolezza. Chivu sa farsi sicuramente rispettare, ha una grandissima personalità e - quindi - è molto bello vederlo e sentirlo parlare così. Indubbiamente riesce a trasmettere tranquillità e semplicità anche ai ragazzi. Credo che, piano piano, ciò si sta vedendo”.
Ha avuto modo di assistere agli esordi di Lautaro Martinez all’Inter. Intravedeva già all’epoca quella personalità che lo ha portato a diventare il capitano nerazzurro?
“Per quanto riguarda Lauti, voglio dire che mi impressionò tantissimo già nei primi giorni in cui arrivò, quando ci stavo io, per la determinazione e anche per il suo modo di giocare. È un giocatore che non si risparmia mai, oltre a essere un grandissimo attaccante - i numeri parlano non chiaro, chiarissimo. Sono d'accordo, e cito Biasin, che chi ha il coraggio di criticarlo si dovrebbe veramente fare un esame di conoscenza enorme. Come stile di giocatore, come persona, lo ammiro tantissimo e lo stimo moltissimo, ho avuto un bellissimo rapporto con lui nel tempo. Sta crescendo di anno in anno e credo che ancora abbia margini di miglioramento. Dopo è venuta fuori anche la sua grandissima personalità, che da capitano rispecchia la persona che è, l'attaccamento che ha per la maglia e questo mi fa solo che piacere per tutta la squadra, la società, per i tifosi dell'Inter, è un orgoglio vedere un capitano così. Quindi, sono contentissimo per lui e mi auguro soltanto che continui ancora di più a infrangere record e a portare grandi vittorie all'Inter. Credo che dentro la squadra ci siano tanti esempi da seguire, ci siano tanti capitani, però Lauti ne rispecchia veramente l'anima”.
Cosa si aspetta dalle due trasferte di Serie A contro la Roma e il Napoli?
“Sicuramente le partite con due dirette concorrenti sono importanti, anche se siamo all'inizio della stagione, però sono anche più belle da giocare, più c'è in palio più diventano elettrizzanti. Quindi, sicuramente le partite sono molto difficili perché la Roma secondo me si è quadrata molto e il Napoli sta dimostrando la stessa certezza dello scorso anno. Immagino, dunque, due grandissime partite, molto difficili, che però sono all'altezza dell'Inter. L'Inter non ha sicuramente paura di nessuno - ne ha grande rispetto - però saranno sfide belle toste”.
Ritiene che possano essere già determinanti in chiave futura?
“Per me è ancora presto per parlare di partite determinanti, però logicamente si può dare un segnale, un impatto grosso a questo primo inizio del campionato”.
All’Inter ha vissuto la fase iniziale e quella finale della sua carriera calcistica. Quali ricordi la legano alla squadra nerazzurra?
“Io ho avuto un’enorme fortuna, ossia quella di poter iniziare nel settore giovanile e godermi quegli anni, grazie al mister Castellini che mi portava ad Appiana ad allenarmi. Ho potuto vedere la grande Inter del ‘98 e del ‘99, con Ronaldo, Vieri, Baggio, Recoba: per me era veramente un sogno incredibile. Aver avuto la fortuna, dopo, di poterci tornare da giocatore e starci lì altri anni è stato come un sogno che si è avverato, un onore davvero enorme. Avere avuto la possibilità di vestire quella maglia, di vivere San Siro e ricevere un enorme affetto da parte dei tifosi: questa cosa mi resta ed è un ricordo bellissimo, poi la fortuna anche dopo di poter andare con le Legends è stata veramente la ciliegina sulla torta. Dire un ricordo specifico è difficile, per me. Parlerei di tutto quel momento, dato che io mi godevo veramente ogni giorno: agli allenamenti uscivo per ultimo, mi godevo ogni istante, ogni allenamento, ogni vittoria, ogni sconfitta, ogni cambio. Tutto è stato veramente incredibile, ho avuto la fortuna di poter stare con grandissimi allenatori e giocatori, amici, e di essere stato presente in quegli anni in cui abbiamo rimesso le basi per una grande Inter che negli anni è poi venuta fuori”.
A proposito della porta nerazzurra, pensa che l’Inter debba continuare con Sommer e Martinez? Si parla con insistenza di Caprile, Meret e Atubolu…
“Secondo me l'Inter, a livello di portieri, in questo momento è coperta e stabile. Ha un portiere di grandissima esperienza e grandissima qualità, come Sommer, e a mio avviso ha anche un secondo molto valido (Josep Martinez, ndr.), se lo vogliamo chiamare secondo. È giovane, ha anche lui grandi margini di miglioramento, quindi ritengo che al momento sia coperta. Accostare nomi, ora, mi sembra un po' affrettato: tutti quelli che sono stati citati sono ottimi portieri, però io in questo momento starei tranquillo nelle mani dei nostri due attuali, ossia Sommer e Martinez”.
Come si pone rispetto alle critiche rivolte da una parte della tifoseria interista a Yann Sommer, a causa di prestazioni non sempre all’altezza in questa stagione?
“Purtroppo, quando il portiere commette delle leggerezze viene criticato e ci si dimentica facilmente di quello che è stato, di quello che ha fatto. Per me, non ci sono problemi per quanto riguarda Sommer, che è un portiere super affidabile, super bravo. Ha una grande personalità, è forte tra i pali, è forte con i piedi, è forte nella gestione della partita. In questo momento, le piccole sbavature che possono essere successe per me sono irrilevanti e fanno parte di un percorso e di un campionato con tantissime partite. Per me la sua esperienza non è terminata perché comunque ha un'età giovane e può ancora fare tanti anni”.
Dunque lo immagina ancora all’Inter nei prossimi anni?
“Sì, si è visto nell'ultimo decennio che i calciatori si sono allungati molto la carriera. Un portiere, soprattutto, può essere ancora molto determinante, quindi io mi auguro di no (che non parta, ndr.) perché sinceramente ci ha regalato tantissime gioie. Il mio auspicio è che possa continuare a regalarcele per tanti anni ancora. Per me siamo in mani più che sicure”.
Si ringrazia Tommaso Berni per la disponibilità.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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