Spalletti su Acerbi: "Le cose sono andate diversamente da come le racconta, vi spiego io"

A 'Il Festival dello Sport di Trento', è intervenuto l’ex commissario tecnico dell’Italia Luciano Spalletti, che ha cominciato a parlare partendo proprio dall’addio alla Nazionale. Le sue parole riportate da Gianluca Di Marzio: "Avrei preferito non fare la brutta figura con la Nazionale. In Nazionale ho commesso l’errore di trasferire troppo questo mio sentimento e amore per il calcio. Lì forse ho sbagliato, perché li ho un po’ intasato dal punto di vista delle cose richieste. Ai calciatori serve essere leggeri, perché le pressioni sono tante. Arrivare alla partita e sentire musica nello spogliatoio…".
Poi Spalletti ha proseguito: "Noi dobbiamo sempre domandarci con quali orecchie ascoltano le cose. Io devo sapere come arriverà e come loro percepiamo questo mio messaggio. Questa è una domanda che l’allenatore deve sempre farsi e io me la sono sempre fatta. Probabilmente ho sbagliato in queste dosi di cose da dire".
L’ex CT ha parlato così del caso Acerbi: "Sono sempre di più quelli che trovano delle scusanti o delle motivazioni per non assolvere i propri impegni e per non prendersi delle responsabilità importanti. Sono sempre meno quelli che ci mettono la faccia. C’è una pre-convocazione, tu aderisci e il giorno prima della convocazione ti telefono: ‘Avevi ragione tu, perché devi sempre considerare il campo’. E il campo ha detto che lui era uno dei più forti. Gli ho detto questo: ‘Il campo ha detto che tu sei ancora un leader e avevo pensato di comprarti’. Lui mi ha risposto, dopo averlo chiamato più volte. Mi ha detto ‘Sei lei dice così, mi fa piacere e vengo’, sono passati 3/4 giorni, mi ha mandato un messaggio e mi ha detto ‘Io non vengo più’. Lo svolgimento della cosa è andata diversamente da quello che racconta".
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