Moratti: "Impressiona che Berlusconi non ci sia più. La sua presenza mi spinse a comprare l'Inter"
Nel giorno della scomparsa di Silvio Berlusconi, il suo storico rivale ed ex presidente dell'Inter Massimo Moratti interviene ai microfoni di Giornale Radio Football Club, programma condotto da Lapo De Carlo su Giornale Radio (FM 92.8). Di seguito le parole dell'ex patron interista sullo sfidante di mille derby: "Berlusconi ha rappresentato una presenza forte, che ha inciso nella nostra vita. Che si fosse pienamente d'accordo o meno con lui, ha creato dei tali cambiamenti nella vita italiana, nella politica, nel calcio e nell'industria da diventare una persona di forte presenza. Impressiona che non ci sia più".
Per lei è stato uno sprone a fare meglio?
"Forse è stato quello che mi ha fatto venir voglia di prendere l'Inter. Gli chiesi quanto si perdeva all'anno investendo nel calcio, mi disse una cifra astronomica a cui non avevo creduto e invece aveva ragione (ride). La voglia di sfidare il suo Milan, che vinceva tutto, è uno dei motivi per cui ho preso l'Inter".
C'è qualcosa che ha "rubato" al suo Milan?
"Siamo stati due presidenti profondamente diversi. Lui era molto pignolo nell'organizzazione, io forse meno. Era molto attento alla tattica, gli piaceva partecipare a queste discussioni ed io assolutamente no. Tutt'e due avevamo però questa spinta del voler rendere felice la gente, è la cosa principale che ci ha accomunato".
Ricorda il vostro primo incontro?
!Lo conobbi quando venne a trovarci in ufficio, c'era ancora mio padre e ci chiese informazioni sulla Sardegna. Una volta mi invitò a casa sua per ragioni politiche, sperando che si potesse fare qualcosa insieme. Fu estremamente gentile e fu uno show, cercò di fare di tutto per raccontarmi la sua personalità e convincermi. Era sempre emozionante incontrarlo, perchè era una persona vivace ed era bello discutere con lui, anche su cose su cui non eravamo d'accordo. Ricordo che parlammo una volta della guerra in Iraq e di un intervento che io ritenevo assolutamente sbagliato, ma era sempre piacevole discutere con Silvio".
La mamma di Berlusconi lavorò per il papà di Moratti. Sembra che Berlusconi dovesse acquistare l'Inter negli anni Ottanta, prima di muoversi sul Milan, ma Fraizzoli non fosse molto contento... Era vero?
"Si diceva che lui fosse stato prima interista per amore di sua mamma e poi dopo diventò un grande milanista. Il padre era milanista però, si può dire di tutto. Sua mamma era stata una segretaria molto fedele e importante per mio padre, lui me lo ricordava spesso con piacere. Riguardo all'aneddoto con Fraizzoli, l'ho sentito più volte, ma non so se fosse vero o meno".
Il calcio di oggi, rappresentato da sceicchi e fondi, spaventa o è semplicemente il progresso?
"Lo trovo un cambiamento che ci si aspettava arrivasse, per i costi che il calcio ha. Impensabile che una famiglia gestisca squadre come Inter e Milan, per i loro costi esorbitanti. Fondi e sceicchi sono il futuro, ora si dice che non c'è passione, ma dopo qualche anno arriva anche per loro. E' diversa l'impostazione, che è più economica e meno passionale".
Ha visto partite fianco a fianco con Berlusconi? Come le avete vissute? Ha gestito qualche trattativa con lui?
"Non ci siamo mai trovati a trattare direttamente. C'era un giocatore che Galliani pensava volessimo prendere a tutti i costi e voleva far battaglia con noi, ma gli dissi che non eravamo interessati e quel giocatore smise dopo poco. Partite insieme? Ricordo che vidi delle partite del Milan nel periodo in cui aveva preso gli olandesi, si divertiva moltissimo e gli piaceva far partecipare della sua gioia. Non ero ancora presidente dell'Inter e andai con piacere".
Un commento sulla finale di Champions League.
"Ho visto un brutto primo tempo, calcisticamente parlando. Nel secondo la partita è stata più seria, l'Inter ha giocato in maniera più intelligente e credo che abbia reso il Manchester City meno forte di quello che avrebbe potuto esprimere. Per com'è andata la gara, potevamo anche portarcela a casa. Siamo stati sfortunati".
Una provocazione: probabilmente lei avrebbe esonerato Inzaghi, conferma?
"Non posso nasconderlo, da presidente l'avrei esonerato e avrei sbagliato come sicuramente ho sbagliato altre volte (ride). Ha dimostrato di avere carattere ed è arrivato a tutto ciò che si pensava potesse arrivare. Essere la seconda squadra più forte d'Europa è fantastico".
L'Inter dopo il Triplete non venne ricostruita. Oggi riformulerebbe questa rosa o la terrebbe intatta?
"Non so come siano i contratti. Certamente la struttura della squadra va lasciata, perchè dà carattere e insegna ai nuovi cosa dare nei trofei importanti e cosa significa l'Inter. Allora scegliemmo di mantenere lo zoccolo duro, adesso farei lo stesso. Il centrocampo è forte, la difesa molto più forte di ciò che si pensasse e il portiere è di altissimo livello. Andrà cambiato qualcosa in attacco se non sarà confermato Lukaku, che è in prestito, e forse farei qualcosa sulle ali".
L'Inter rischia di perdere Onana, c'è il pressing del Chelsea.
"Spero che rimanga, perchè è un giocatore fortissimo, di personalità e grande coraggio. Dev'essere molto simpatico ed è un esempio per tutti gli altri, si vede che gli vogliono bene tutti. Non andrebbe mai perso, così come ci sono Barella e altri giocatori su cui puntare sicuramente per molti anni".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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