Mkhitaryan: "Con Chivu mi trovo benissimo. Mourinho? Alla Roma il rapporto cambiò completamente"

Sul palco del Festival dello Sport di Trento, Henrikh Mkhitaryan ha presentato il libro "La mia vita sempre al centro" parlando della sua carriera e di tanti temi. Sugli allenatori avuti negli anni, l'armeno ha dichiarato:

"Lucescu? Mi ha voluto fortemente allo Shaktar, ho fatto 3 anni bellissimi ed è stato come un padre perché ai quei tempi abitavo al centro sportivo e lui mi diceva di andare a divertirmi. Mi faceva sempre giocare, mi aiutava e mi dava consigli, è merito suo se sono andato al Borussia Dortmund. C'è qualcosa di Lucescu in Chivu? Non si somigliano tanto perché il calcio è cambiato, è diventato un altro sport. La cosa più importante è che mi sento benissimo anche con Chivu, è la cosa più importante". 

Cosa non ha funzionato con Mourinho?

"Nonostante le difficoltà, mi ha fatto crescere come persona. Voleva sempre mettermi in difficoltà per vedere se ne sarei uscito. Io non ho mai mollato. Non abbiamo avuto un rapporto brutto, però allenatore-giocatore è sempre stato un confronto non piacevole. Però mi ha fatto capire che nel calcio non incontri sempre belle persone e mi sono reso conto che è stato utile. Voleva vedere se ero mentalmente forte, gli servivano giocatori con personalità. Nei festeggiamenti per l'Europa League, non mi diede la mano. Non ci ho pensato ma mi ha lasciato un segno, mi chiedevo perché ma non ci ho pensato tanto. Ma anche non dandomi la mano mi ha insegnato qualcosa. Il mio 3° anno alla Roma, il rapporto con Mou è stato completamente diverso. Magari è cambiato qualcosa in me, ma anche lui cambiò. Ho iniziato a capire il suo atteggiamento. Quell'anno andò benissimo, lo ringrazio".