Marotta: "Ronaldo-Juve, acquisto senza risultati sperati. Le aspettative erano molto alte"

Marotta: "Ronaldo-Juve, acquisto senza risultati sperati. Le aspettative erano molto alte"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 16 gennaio 2024, 14:41News
di Marco Pieracci

Intervistato da "Wolf - Storie che contano" Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter, è tornato sull'operazione che portò Cristiano Ronaldo alla Juventus nel 2018: "L’acquisto di Cristiano Ronaldo da parte della Juve non ha portato i risultati sperati. Diciamo che il suo apporto non ha corrisposto alle grandissime aspettative che c’erano per il suo arrivo".

Il calcio e lo sport più in generale a livello di sistema?
"Il sistema dello sport professionistico italiano, anzitutto il calcio, risente della situazione economica del Paese. Le grandi aziende sono sempre meno e sempre meno capitali privati che possano essere messi a disposizione dello sport. Una volta c’erano grandi industriali che sostenevano il calcio e non solo. Quindi è stato necessario trovare altre strade e capitali al di fuori dei confini nazionali. Oggi la presenza di capitali stranieri nel calcio italiano è molto forte, fortunatamente. Pensiamo a Milano, le cui due squadre sono di proprietà una cinese, l’altra statunitense, e di ciò dobbiamo essere grati. Il calcio italiano inoltre sconta un forte gap di produttività rispetto agli altri campionati europei: i diritti televisivi -che costituiscono oltre il 70% dei ricavi delle squadre- per la Serie A valgono circa 1,3 miliardi, per la Premier League 4 miliardi. I nostri vivavi? C’è stata un’involuzione notevole, dovuta anche al fatto che una volta il calcio si giocava ovunque: dai cortili agli oratori. Inoltre, il sistema scolastico italiano non incentiva la pratica sportiva, anzi. Non abbiamo una realtà come quella americana, dove lo sport dalle high school ai college è una componente fondamentale del percorso formativo dei ragazzi, anche attraverso le borse di studio sportive. Altro grande problema è la mancanza di strutture per lo sport di base e giovanile".