Lookman o no, la mossa dell’Inter svela tre notizie

Lookman o no, la mossa dell’Inter svela tre notizieTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 07:11Editoriale
di Lapo De Carlo

La notizia dell’interesse concreto dell’Inter per Lookman ha risvegliato tutti dal torpore estivo.
Guardando all’evoluzione delle cose, negli ultimi giorni sembrava che il club pensasse a tenere la squadra così com’era, con la stessa ossatura, lo stesso schema, la stessa postura.
L’improvvisa accelerazione, nata dopo incontri tenuti segreti tra il club e l’entourage del giocatore, ha svelato più di un fatto.

Prima di tutto l’Inter pensa ancora in grande. Più facile che l’Atalanta non ceda Lookman, ma la società ha fatto trapelare che l’attaccante non è alternativo a Thuram, casomai complementare.  

Secondariamente l’arrivo di un giocatore con le caratteristiche di Lookman implica un cambio di modulo, più facilmente un 3 4 2 1, con due attaccanti a supporto di una punta centrale, nella fattispecie: Lautaro. In sua assenza Pio Esposito, mentre Bonny sarebbe il sostituto naturale di Thuram o l’attaccante esterno in arrivo.



La terza notizia è che il grande sacrificio non è strettamente necessario, il che non sottintende che l’Inter non farà delle cessioni. I candidati principali sono Asllani, Sebastiano Esposito, Taremi, Calhanoglu ed eventualmente Bisseck.
Marotta fa il suo mestiere e giura che il turco resterà in nerazzurro, così come l’attaccante francese.
La prossima settimana dovremmo rivedere Calha e Lautaro di nuovo insieme. E’ facile pensare che non si metteranno le mani addosso e, guardandosi in faccia, possano ricomporre una frattura che due settimane fa non sembrava ricomponibile.
Se davvero Calha resterà bisognerà verificare con le prime partite e l’atteggiamento se questo sia un evento vantaggioso per la squadra o deleterio. La scorsa stagione il vero problema è stata la forma fisica e un numero di infortuni ben oltre la media. Calhanoglu il più colpito e il rendimento ne ha risentito.

Mancano altre due figure che rinnovino il reparto difensivo: il centrale e il portiere.
La trattativa a fisarmonica verso Leoni, questa settimana procede a rilento e non a caso è spuntato il nome di De Winter ma a poco più di un mese dall’inizio del campionato è lecito attendersi una mossa definitiva. Sul portiere sembra che la dirigenza stia valutando l’opportunità di un colpo importante, magari prelevando un Ter Stegen (33 anni) ai ferri corti col Barcellona o aspettando Donnarumma la prossima stagione, considerando che il contratto del portiere con i francesi scade esattamente tra 11 mesi.

Tornando al cambio di modulo che Chivu ha in mente, da l’idea di essere molto più spregiudicato, con una maggiore predisposizione alla verticalizzazione che al possesso palla, rinunciando al predominio territoriale se il tipo di avversario ha caratteristiche offensive e tornando al caro vecchio dribbling, con giocatori che puntano l’uomo, invece che darla in orizzontale al compagno più vicino.
Va anche detto che il sistema di Inzaghi era formidabile in molte partite, quando stanava i rivali con un gioco in orizzontale che si avvicinava con una rete di passaggi alla porta avversaria e riusciva a trovare l’imbucata, portando più uomini in area. Il gioco dell’ex tecnico è stato, a detta di tutti, il migliore mai messo in scena all’Inter. Quello che stiamo per osservare è diverso per natura e impostazione ma con interpreti quasi identici nei titolari.
Resto laico per natura ma le mosse del club non sembrano quelle di una società allo sbando, che non vuole spendere e tira a campare.
Il malcontento per il finale di stagione resta ma la strategia per la prossima comincia a delinearsi e sembra piuttosto lucida.