L'Inter di Alvaro Pereira: "Che pazzo Cassano! Zanetti mi disse: 'Calma, sono qui dal 95'...'"
Ricordi e rimpianti: parlare dell'Inter per Alvaro Pereira significa aprire un capitolo della sua carrirera rimasto a metà. Un'esperienza, comunque, che non fu del tutto negativa, per esempio per i legami creatisi nello spogliatoio. Uno spogliatoio nel quale c'era anche da divertirsi, con gente come Cassano e Nagatomo, come spiega divertito nel corso dell'intervista che ci ha rilasciato: "Oh, mamma mia (ride, n.d.r.)! Che risate, tutto il tempo e quanti scherzi! Con Yuto c'era da sbellicarsi ogni giorno, Antonio poi, che dire di lui? Era un pazzo vero, ma una grandissima persona".
Grandi risate, ma anche grandi valori trasmessi dai senatori: "Portavano sempre tranquillità e forza. Personalmente mi dicevano sempre di stare sereno, perché con il tempo i risultati sarebbero arrivati. Sapevano che io al Porto mi ero abituato a trionfare, visto che avevamo vinto campionati, coppe nazionali, l'Europa League, poi anche in Nazionale con la Copa America".
A Milano non fu facile trionfare in quegli anni: "Arrivando all'Inter dopo il Triplete, mi sentivo spesso ripetere dai senatori: 'Pali, pazienza, i risultati arriveranno'. Zanetti una volta aggiunse: 'Io sono arrivato nel 95' e la Champions l'ho alzata nel 2010!'. Mi parlava spesso della vittoria a Madrid. Ragionamenti giusti, ma in quei momenti io volevo continuare a vincere. Non era facile, c'era una Juventus molto forte, così come lo erano la Roma, la Lazio, una Fiorentina fortissima".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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