Adriano: "Moratti capì la mia situazione e mi lasciò andare: gli dirò sempre grazie"

Adriano: "Moratti capì la mia situazione e mi lasciò andare: gli dirò sempre grazie"TUTTOmercatoWEB.com
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martedì 11 maggio 2021, 16:34News
di Alessio Del Lungo

Adriano, ex attaccante dell'Inter, ha scritto una lunga lettera a theplayerstribune.com, dove ha raccontato anche la sua avventura in nerazzurro. Ecco un estratto significativo: "Sono tornato dalla mia gente, dai miei amici, dalla mia comunità. Non volevo vivere in un castello sulla collina lontano da tutti. Sono tornato dalla gente che mi conosceva sin da quando ero ADI-RANO, che mangiava i popcorn sull’autobus. Ovviamente tutto ha un prezzo. Ero fuori forma, fisicamente e mentalmente. Sapevo di aver bisogno d’aiuto. Quindi sono finito al San Paolo perché lì potevo ricevere aiuto dal REFFIS. All’epoca, il SPFC aveva alcuni dei migliori dottori del mondo. Ho iniziato a vedere uno psicologo che mi ha aiutato a combattere la depressione e sono stato in grado di ripartire. E per questo devo ringraziare ancora una volta il Signor Moratti, perché è sempre stato d’accordo in tutto. Mi ha lasciato il mio spazio perché sapeva cosa stavo passando. Ho fatto avanti e indietro dall’Italia al Brasile per un po’. Ma alla fine, non potevo mentire a lui. Moratti un giorno mi ha chiamato e mi ha chiesto: 'Come ti senti?' E lui ha capito la situazione. Completamente.

Mi ha lasciato andare serenamente. E gli sarò sempre grato per questo. “Adriano rinuncia ai milioni per andare a casa” Sì, forse ho rinunciato ai milioni. Ma l’anima ha davvero un prezzo? Quanto sareste disposti a pagare per tornare alla vostra essenza? All’epoca ero distrutto per la morte di mio padre. Volevo sentirmi ancora me stesso. Non mi drogavo. Bevevo? Certo che sì, Ammazza se bevevo. Alla salute. Se analizzate la mia pipì - e lo giuro su Dio - non troverete nessuna traccia di droghe. Perché so che il giorno in cui farò uso di droghe mia madre e mia nonna moriranno. Però sapete una cosa? Sicuramente troverete tracce di alcolici. Credo che la mia pipì sia torbida come la Caipirinha! Quando sono tornato a casa per giocare con il Flamengo, non volevo più essere l’Imperatore. Volevo essere Adriano. Volevo divertirmi ancora. E diciamo che ci siamo divertiti".