Cinquegrano rivela: "Non nasco terzino, sono stato attaccante fino ai 18 anni. Lavoro sulla testa"

Cinquegrano rivela: "Non nasco terzino, sono stato attaccante fino ai 18 anni. Lavoro sulla testa"TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 12:45Inter U23
di Michele Maresca

Simone Cinquegrano, pedina importante dell'Inter U23 di Stefano Vecchi, si è raccontato alle frequenze ufficiali dell'Inter in occasione del Matchday Programme pubblicato sul sito del Club nerazzurro. Di seguito le sue dichiarazioni.

Quali sono le tue qualità?

"Sono un giocatore duttile, con personalità, che mette sempre fisicità e gamba in ogni azione. Mi piace adattarmi a quello che serve alla squadra, che sia spingere, difendere o coprire un compagno. I miei punti di forza sono la velocità, il colpo di testa e la struttura fisica: cerco sempre di usarli per dare equilibrio e solidità. Nel tempo ho capito che non basta solo migliorare le qualità fisiche o tecniche: serve continuità, testa e la capacità di restare lucidi nei momenti difficili. È lì che si vede la vera crescita. Ed è ciò a cui sto lavorando. Mi sento cresciuto in tutte queste cose ma il lavoro non finisce mai: ogni giorno c’è qualcosa che puoi fare meglio".

Quali sono i tuoi ricordi del passato?

"Il mio posto del cuore è il campo della chiesa, vicino a dove abitavo. Era il mio posto sicuro, quello dove tutte le difficoltà che c’erano fuori svanivano. C’eravamo solo io, il pallone e il rumore delle scarpe sulla terra. Ho iniziato a coltivare questa passione da piccolo. Mio fratello mi portava a giocare con i suoi amici, ma non mi facevano entrare. Così aspettavo il momento giusto… e rubavo il pallone mentre giocavano. Sono sempre stato determinato. Da quel giorno, il campo è diventato casa mia. Ho iniziato da difensore centrale, poi attaccante fino ai 18 anni, e al Sassuolo mi hanno spostato terzino destro. Oggi gioco principalmente come quinto ma se serve, anche braccetto. Ogni ruolo mi ha trasmesso qualcosa ma la passione, quella che senti dentro, me l’ha trasmessa mio padre. È sempre stato il mio punto di riferimento, il mio primo tifoso. Quando ero piccolo gli promisi che avrei lavorato ogni giorno per realizzare il mio sogno e il giorno in cui mi ha lasciato, ce la siamo ripetuta. Come se sentissi il bisogno di dirgli che non l’ho mai dimenticata. Che è sempre stata e sempre sarà il mio motore".

Come ti prepari a una gara?

"La mia preparazione inizia già giorni prima della partita. Mi piace studiare gli avversari, capire che tipo di gara mi aspetta e pormi obiettivi precisi. Prima di entrare in campo mi carica molto ascoltare la musica e immaginare come vorrei che andasse la gara, come se la stessi già giocando nella mia testa".