ESCLUSIVA - Paolillo: "Serata da LuLa. Ho più timore rispetto al 2010"
Poche ore all'appuntamento con la storia: questa sera l'Inter affronterà il Manchester City sognando la quarta vittoria nella propria storia di questa competizione. I pronostici della vigilia non saranno a favore dei nerazzurri, ma nel calcio si sa: in una finale, in una partita secca, può succedere di tutto e Lautaro e compagni non sono di certo arrivati fino a qui per caso.
Ai microfoni de L'Interista è intervenuto l'ex a.d. della Beneamata, Ernesto Paolillo, per parlare di questo appuntamento, ricordando quanto vissuto in prima persona tredici anni fa.
Come sta andando la gestione dell'ansia?
"L'ansia c'è, la tensione da tifoso. Per fortuna sono forse meno teso rispetto a Madrid, perché non c'è anche la responsabilità societaria a livello personale. Ma l'emozione e la concentrazione sono le stesse".
Rispetto a Madrid, da tifoso, le sensazioni sono le stesse o cambia per il livello delle due squadre?
"Nel 2010 avevamo una squadra certamente più collaudata per una finale di questo tipo, con un allenatore molto esperto e con finali di Champions alle spalle. Vedevo poi con i miei occhi, da vicino, la carica dei giocatori. Poi oggi magari questo aspetto è uguale. Tanto è vero che in quel finale di stagione non ne sbagliammo una".
Oggi?
"Oggi arriviamo da una stagione discontinua: alle spalle e nella memoria ci sono non solo i grandi risultati nelle coppe, ma anche le tante, troppe sconfitte in campionato. Questo forse suscita un poco di timore in più. Ma sono dell'idea che una finale sia una finale e tutto possa accadere. A volte i giocatori meno esperti possono fare anche meglio dei giocatori con più maturità".
Si dà quasi per scontato che ci sarà un Manchester City in attacco ed un'Inter soprattutto in difesa. Si aspetta sorprese da questo punto di vista?
"Me lo auguro. Chi ha visto City-Real Madrid ha visto che la tattica dei blancos di stare tutti chiusi dietro ha portato ad uno strapotere della squadra di Guardiola. E' una squadra con un centrocampo molto, molto forte ed un attacco devastante. Stare chiusi in difesa porterebbe ad un tiro al bersaglio. Poi aggiungo una cosa".
Prego.
"Se vogliamo trovare un punto debole del City, questo è la difesa. Se troviamo un punto di forza nell'Inter è nella coppia Lukaku-Lautaro. Per cui speriamo di no".
Da questa sua ultima risposta, non le chiedo nemmeno se preferirebbe Lukaku o Dzeko dal primo minuto...
"Ho grande stima in Edin: oltre ad essere un attaccante che segna, è molto bravo nella gestione del pallone ed è completo. Ma da tifoso se devo pensare alle caratteristiche dei difensori del Manchester City, un Lukaku in forma - e lui abbiamo visto che lo è - potrebbe essere un asso nella manica importante".
Ha notato che Lautaro ha gli stessi gol che aveva Milito alla vigilia di Inter-Bayern?
"Sì, magari il Toro può superare il record di Milito. Mi lasci sognare (ride, n.d.r.)".
Questo percorso dell'Inter, unito al quarto posto raggiunto, possono far sperare in qualche sacrificio in meno in estate, sul mercato?
"Tutto questo non dipende dalla finale, ma solo dal bilancio e dalle risorse della società. Io mi auguro solo che in qualche modo si riesca a dare un seguito a questo blocco-squadra. Continuando a vendere i migliori non andremo da nessuna parte".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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