ESCLUSIVA - Bussolati (PD): "Più che la Superlega è il campionato dei più indebitati d'Europa"

ESCLUSIVA - Bussolati (PD): "Più che la Superlega è il campionato dei più indebitati d'Europa"TUTTOmercatoWEB.com
martedì 20 aprile 2021, 15:33Esclusive
di Andrea Losapio

“Più che la Lega dei migliori è quella delle squadre più indebitate d’Europa”. A dirlo è il Consigliere Regionale Pietro Bussolati, del Partito Democratico. “Se poi ci mettiamo che la Juventus non vince da 25 anni e il Milan non si qualifica da più di un decennio… Nella Superlega ci sono le squadre con più debiti, quelle che rischiano di più. Non sempre per colpa loro, bensì perché la pandemia ha messo ulteriormente in crisi soggetti che hanno investito. Quindi capisco che ci sia una reazione, una necessità di rivedere le regole, offrire più ricavi alle squadre che per merito sportivo hanno migliori risultati, non mi scandalizza. I soggetti indebitati hanno bisogno di ricavare maggiori risorse, ma la Superlega non risolverà il maxi indebitamento se non mettono, come ha detto Rummenigge, sotto controllo i costi. Il Financial Fair Play era una via di mezzo che chiaramente non ha funzionato con gravi responsabilità del Governo del calcio”.

Paolillo dice che il Salary Cap è impossibile da sviluppare.
“Quelle regole infatti vanno riviste a livello europeo, è un tema che riguarda l’intera economia non solo il calcio. Noi dovremo affrontare la situazione per salvare chi ha investito di più e rischia di rimanere travoltò dalla pandemia. I debiti che si sono creati in queste major spesso non sono a causa dell’incompetenza della dirigenza. Molto è cambiato con la pandemia, c’è da porsi il problema su come spalmare i debiti e modificare le norme che non consentono di bloccare i costi di questa società. Bisogna cambiare le regole”.

Come si esce dalla pandemia?
“In due modi: quelle che si sono indebitate si mettono d’accordo per annullare il merito sportivo oppure con un meccanismo cooperativo che riconosca le differenze di investimenti tra grandi e piccoli e renda pienamente trasparenti bilanci, scambi e regole, compreso il lavoro dei procuratori. Una riforma sostanziale ha molto senso, perché non è che UEFA o FIFA siano il bene, basti pensare al caso Qatar. Ci sta che le squadre più importanti vogliano più voce in capitolo e maggiori risorse ma senza annullare il merito sportivo.’’

C’è grande fermento su San Siro.
“Mi piace molto la proposta del consigliere comunale Franco D’Alfonso che ha proposto di gestire San Siro come il post Expo, cioè una società di scopo con capitale pubblico e privato. Alleggerisce i costi, consente di raggiungere l’obiettivo anche pubblico di far sì che il rifacimento e la costruzione del nuovo stadio contribuisca ad avere investimenti nel quartiere San Siro che è da riqualificare e rilanciare. È un quartiere delicato, occorre riuscire a sfruttare occasione del nuovo stadio dentro un interesse pubblico verso il quartiere e la città. Il Sindaco Sala chiede certezze e solidità finanziaria (guardando ai bilanci fa bene a chiederla) ed è una cosa saggia e nell’interesse di Milano”.