L'Inter non si lascia condizionare dall'asterisco e da Conte. Ed ora la Champions va blindata
Parliamoci chiaro: l'asterisco avrà un peso non indifferente per l'Inter da qui all'anno nuovo. Perché se il Napoli potrà continuare indisturbato (e senza alcuna coppa dopo l'eliminazione inferta dalla Lazio) la sua corsa in testa al campionato, Lautaro & co. dovranno riuscire a mantenere il distacco mentale dalla questione gap in classifica e al tempo stesso non prendere sottogamba gli impegni che verranno. Questo pur sapendo di potersi giocare 3 punti più in là (sono due le date emerse per il recupero di Fiorentina-Inter: il 5 febbraio o il 26 dello stesso mese).
Chiaro che la pressione delle rivali (consultare la scoppola dell'Atalanta al Milan) tolga il fiato a Inzaghi, ma non il sonno. E il Parma è stata la prova del nove. Il trappolone Pecchia e la sua squadra l'avevano teso. Sfrontati e qualitativi, a ritmo delle giovani promesse, i crociati con il proprio gioco e alcuni contropiedi letali avrebbero potuto creare degli scompensi anche all'Inter, magari colta di sorpresa e spaccata in due nel peggiore dei casi. Anche perché i 7 punti raccolti tra Milan, Juve e Lazio non sono stati casuali.
E magari un calo di tensione dopo un filotto di 13 risultati positivi in tutte le competizioni avrebbe potuto intaccare le menti dei nerazzurri. Per non parlare dello spaventoso malore di Edoardo Bove al 'Franchi', che avrebbe potuto lasciare qualche scoria emotiva nei giocatori di Inzaghi, visibilmente scossi e senza parole dopo l'accaduto. Tant'è che il mister ha concesso un giorno di riposo di rientro da Firenze.
Invece l'Inter ha dimostrato, ancora una volta, di essere forte e quadrata. È tornata per davvero la belva assatanata che ha vinto la seconda stella. Affamata, determinata, consapevole dei propri mezzi, pressoché inscalfibile in difesa e con un arsenale portentoso. Sfoggiando quella coperta lunga che ha oscurato l'assenza di due titolarissimi come Acerbi e Pavard. Dimarco con una giocata d'alta scuola e una conclusione glaciale ha freddato Suzuki, Barella e Thuram nella ripresa hanno chiuso ogni discorso. Ed evitiamo di fossilizzarci troppo sull'autogol di Darmian nel finale, perché in fin dei conti è stato solo una sbavatura generale in una serata comunque gloriosa. L'Inter ha vinto e tutto senza guardare in faccia nessuno, senza fare calcoli, pensando solo a se stessi e al proprio percorso. Un plauso va certamente alla squadra, ma tanto del merito va dato a Simone Inzaghi per la gestione del momento.
A proposito di Inzaghi: Antonio Conte non è nei suoi pensieri. "Se mi danno fastidio le ingerenze di Conte? Io mi concentro sull'Inter", è stata la risposta del tecnico piacentino al grande ex allenatore nerazzurro che ormai non perde occasione per infondere pressione a distanza tutto il mondo interista, che si è esposto pubblicamente sugli obiettivi reali della stagione: bissare lo Scudetto e provare a tornare in finale di Champions League. Ma al momento ogni tentativo di giochetto mentale sembra inutile, perché Simone non casca nel tranello di Conte e tanto meno si lascia condizionare. E badate bene che ignorare le frecciate velenose non è un modo per trascurare un problema, ma per schivare grane inutili.
Chiudiamo con la Champions League: è troppo vitale per l'Inter. Tanto della marcia irrefrenabile in campionato è dettata anche dal percorso maxi lusso svolto fin qui dalla truppa di Inzaghi, a suon di clean sheet e un secondo posto dietro solo al Liverpool. Eppure non è ancora finita, perché 13 punti non bastano ancora per evitare matematicamente gli spareggi, per questo nelle ultime tre partite servirà mettere un punto al discorso. A partire, nella migliore delle ipotesi e senza paura, dal confronto a Leverkusen con il Bayer di Xabi Alonso. Che non è lo stesso dell'anno scorso, quel fantasmagorico squadrone al quale riuscivano rimonte insperate e che ha vinto il Double. Ma resta comunque un'avversaria temibile. Eppure con altri 3-4 punti l'Inter può blindare il piazzamento tra le migliori otto d'Europa. Senza più lasciare il Q8.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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