Inter irriconoscibile a Leverkusen: tanta stanchezza, ma in difesa la coperta è corta. Serve un rinforzo a gennaio?
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L'Inter perde all'ultimo e spreca il primo match point verso gli ottavi di finale. Chiudiamo ogni fuga in avanti su questo aspetto: i nerazzurri di Simone Inzaghi restano padroni del proprio destino in Champions League, con quattro punti nelle ultime due giornate della fase campionato la qualificazione è pressoché certa e potrebbe esserlo anche con tre. I doppi incroci con Sparta Praga e Monaco, quest'ultimo peraltro pochi giorni prima del derby, assumono comunque tutto un altro senso.
Quanto al risultato di Leverkusen, il successo del Bayer è stato striminzito ed è arrivato all'ultimo, ma tutt'altro che immeritato. Lo stesso Inzaghi lo ha ammesso a chiare lettere: "Dovevamo fare di più, soprattutto nel secondo tempo". Non è certo il tempo dei drammi, ma in Germania si è vista la prima Inter brutta dal post Juve in poi. Proprio il calo nella seconda frazione di gioco, quando peraltro sono entrati diversi "titolari", rende irriconoscibile la serata della BayArena. Una delle forze della squadra campione d'Italia, in fin dei conti, è sempre stata la sua capacità di raddrizzare anche qualche avvio storto. Una cosa neanche intravista nei secondi 45 minuti di Leverkusen. Da archiviare presto: di buono, e questo è un altro unicum nella stagione nerazzurra finora, c'è davvero poco da riportare in Italia, se non qualche riflessione.
La prima: c'è stanchezza, soprattutto in difesa. Normale: alcuni giocatori portano avanti la carretta da tanto tempo, in qualche caso - Bastoni e Dimarco, per esempio - senza neanche essere abituati a non poter rifiatare. I ritmi martellanti della stagione lo rendono inevitabile, ancora di più per una rosa non lunghissima e non allungata dalla pesca tra i giovanissimi.
La seconda, sempre relativa al reparto arretrato: c'è stanchezza anche perché la coperta è corta. Acerbi salterà anche la gara con la Lazio, l'idea è di evitare il dentro/fuori dall'infermeria e riportarlo in gruppo solo quando al meglio. Il difensore resta gigantesco, specie nelle serate che contano - chiedere a Haaland o Lukaku -, ma la carta anagrafica non si può ignorare. In sua assenza, De Vrij si sta disimpegnando alla grande, ma una continuità di questo tipo non è da prendere per scontata. Palacios non si è ancora inserito nelle rotazioni: prevedibile, per molti aspetti, ma a metà dicembre avere cinque difensori di ruolo non è esattamente il massimo. Delle due, l'una: o l'argentino inizia a diventare una soluzione credibile per Inzaghi, con Bastoni che all'occorrenza potrebbe essere impiegato al centro, o il mercato di gennaio dovrebbe portare qualcosa di nuovo. Chi? L'identikit non è particolarmente semplice: l'Inter non ha spazio in lista Champions e dare a Inzaghi un altro giovane non restituirebbe garanzie di impiego. Servirebbe un giocatore pronto, l'ideale sarebbe anticipare (Kiwior o Bijol sono nomi spendibili in tal senso) quello che in estate sarebbe inevitabile. L'innesto extra, finora, non era nei programmi. Non è escluso, però, che vi rientri.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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