Leverkusen, sognando Monaco. L'ultimo esame per misurare la forza dell'Inter
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L'ultimo esame, poi si potrà trarre un primo bilancio sulla forza dell'Inter e capire quanto, in questa stagione, se la potrà giocare con tutti come ha già dato ampiamente dimostrazione di poter fare. Dopo Manchester City ed Arsenal, il Bayer Leverkusen affrontato in Germania è un altro test decisamente probante per la banda di Inzaghi, nonostante la squadra di Xabi Alonso in questo inizio di stagione non sia stata la versione schiacciasassi del 2023/24. Certo è che se anche dopo questa gara i nerazzurri dovessero confermare la sensazione di compattezza, forza e determinazione dimostrata nei precedenti 5 impegni europei, allora poi la candidatura di Lautaro e compagni per arrivare fino in fondo al torneo comincerebbe a diventare difficile da nascondere.
All'estero già se ne sono accorti un po' tutti. Lasciando stare le parole del tecnico avversario - qualcuno può pensare che gli elogi ai rivali possano essere una prassi di rito più che un reale pensiero di chi parla, anche se dubitiamo sia questo il caso - ma non mancano gli elogi al percorso dell'Inter in questi anni da parte di testate ed opinionisti. Soltanto ieri un autorevole quotidiano in Germania definiva l'Inter "naturalmente molto più forte del Bayer Leverkusen", per dire. Alla BBC si discuteva qualche giorno fa su quali fossero le candidate più autorevoli e, vicino a Liverpool e Barcellona, uno come l'ex difensore dei Reds Jamie Carragher ci metteva anche l'Inter esprimendo il suo stupore per la solidità mostrata in queste 5 uscite continentali.
Non è un caso che dopo la vittoria contro il Lipsia si sentano sempre più tesserati nerazzurri parlare apertamente della voglia di tornare in finale, che quest'anno sarà a Monaco di Baviera. Non solo voglia: consapevolezza di poterlo realmente fare.
La stessa consapevolezza che sembra essersi instillata nella testa dei giocatori da qualche settimana a questa parte: fra Hellas Verona, Lipsia e Parma i soliti segnali di vulnerabilità mostrati in campo nazionale sono spariti, per fare spazio alla voracità della scorsa annata.
L'ultimo esame si diceva. Sì perché poi fino al 22 gennaio non sentiremo più parlare di Champions League. Arriveranno il modesto Sparta Praga e la sorpresa Monaco. I francesi però faranno visita a San Siro contro una squadra che per allora spera di aver già strappato il pass-ottavi fra le prime 8. Serve un'altra grande notte, per poter continuare sulla strada tracciata con ancora più fervore e far capire a tutti gli effettivi della rosa che stanno facendo parte di qualcosa che può essere grande.
Anche ai Correa e Buchanan, per esempio, pure se l'argentino non è in lista Champions ed il canadese in dubbio per stasera. Piano piano stanno rientrando nelle rotazioni e sembra piacergli la situazione, lo si capisce dal piglio con il quale fanno il loro ingresso un campo, con la voglia di spaccare il mondo: Inzaghi sta coinvolgendo tutti per centrare una annata straordinaria. Ed anche nella conferenza stampa di ieri non è un caso che abbia citato lo stesso Tucu e Palacios: il patto per provare ad arrivare di nuovo all'ultimo atto è chiaro e prevede che le cosiddette seconde linee non si possano più definire tali ed alzino il livello. Com'è fatto da Bisseck: chi può dire fra lui e Pavard quale dia il vero titolare? Come gli stessi De Vrij, Darmian, Zielinski. E allora un segnale lo ci si aspetta per esempio dall'uomo della Champions, Taremi. Servono tutti, per inseguire il sogno chiamato Monaco.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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