Tutto Marotta
L’altro giorno ho intervistato l’ad dell’Effecì, Giuseppe Marotta. Sì, me la tiro molto, però non capita tutti i giorni. È stato davvero gentile. Mi ha detto un sacco di cose. Alcune forse le avete lette, altre sono rimaste “sospese”. Non starò a riportare per la centesima volta quello che ha detto, per carità, vi dico quello che ho capito io (per quel che vale).
Ho capito che fino a un mese fa lui e Ausilio pensavano di dover intervenire sulla rosa, ma ora non hanno tutta questa urgenza. A gennaio arriverà qualcuno solo se qualcun altro chiederà di andare altrove (Vecino?).
Ho capito che ci tiene a far passare un concetto molto importante: la famiglia Zhang non è “il male” come qualcuno vuole far credere, anzi. L’ad conferma di sentire il sostegno di Suning e, soprattutto, ci tiene a far capire che nel 2021 la presenza “fisica” non è così importante, all’Inter come in una marea di altri club di prima fascia (i Glazer probabilmente non sono mai stati a Manchester). E non è vero che gli investimenti mancano, basterebbe dare un occhio ai bilanci…
Ho capito che questa cosa di Pif lo imbarazza. Cioè, se tu gli dici “ma gli arabi?” lui si imbarazza per te perché vorrebbe dirti “ma davvero mi stai chiedendo questa cosa fantasiosa? Evita, fidati” e soprattutto ti fa capire che in questo momento la cosa che ci si deve augurare, è di riuscire a trovare un modello che funzioni a prescindere dalla proprietà (il cosiddetto player trading), piuttosto che un nuovo proprietario (i fondi hanno i loro complicatissimi tempi biblici).
Ho capito che l’Inter sta puntando a un grande “numero 9”, perché siamo tutti d’accordo che Dzeko sta facendo cose egregie, ma una dirigenza illuminata pensa al futuro. E loro ci stanno pensando. Dice il precisino: “Come può l’Inter arrivare a un grande numero 9 se non c’ha una lira da spendere?”. Col player trading, appunto…
Ho capito che sa la formazione della grande Inter a memoria, riserve comprese. L’ha recitata come si recita “Fra Martino campanaro”. E, niente, insomma, conosce assai bene la storia del club e ci tiene a farlo sapere.
Ho capito che non vede l’ora di formalizzare il suo rinnovo di contratto. Suo e dei fidati Ausilio, Baccin e Samaden. Questione di tempo (poco, ma dipende dalla prossima visita di patron Zhang).
Ho capito che sul rinnovo di Brozovic è ottimista e che insieme ad Ausilio sta cercando di trovare il punto di incontro tra domanda e offerta. Ci vorrà ancora un po’, si spera non tantissimo. Ho anche capito (lo ha detto chiaramente) che, però, quanto a ingaggi non si andrà mai oltre la logica. Ed è giusto così.
Ho capito anche altre cose, tipo che la qualificazione agli ottavi di Champions lo ha inorgoglito assai, soprattutto per dare una risposta “con i fatti” a coloro che non credevano nel presente e futuro dei nerazzurri.
E poi Inzaghi, ho capito che “quel giorno”, quello in cui l’allenatore stava per firmare il rinnovo con la Lazio, la sua prontezza di riflessi “nell’inserirsi” è stata parecchio decisiva (“altrimenti non so su chi sarei andato, so solo che avrei scelto un profilo italiano”).
Ho capito anche altre cose, ma ora vado a mangiare la pizza.
Ps. La proprietà cinese dell’Inter avrà anche tanti problemi, ma quando ha contattato Marotta (il giorno dopo il suo siluramento da parte della Juve) ha fatto un grande colpo. Mica scemi…
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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