Tre partite, più destini

Tre partite, più destiniTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 9 marzo 2023, 19:55Editoriale
di Lapo De Carlo

Oggi è il compleanno dell'Inter e il club sta andando dritto verso i nove giorni che definiranno il suo futuro.
La gara contro lo Spezia, la trasferta di Porto e la gara in casa contro la Juventus dovrebbero dare la spallata in un senso o nell’altro al destino di Inzaghi, di diversi giocatori e alle scelte della società.

Nei giorni scorsi avrete letto della suggestione Conte, il quale non ha fatto mistero di voler tornare in Italia per motivazioni familiari e psicologiche. Stupisce che sia stato affiancato all’Inter considerando il modo in cui si è lasciato con Marotta e Ausilio, oltre a tutte le scorie mai chiarite.
In realtà oggi nessun club in Italia, tranne forse la Juventus, potrebbe permettersi un contratto come il suo. Lasciamo dunque questo accostamento come una suggestione, al pari di quella legata a Mourinho, che l’Inter avrebbe contattato per, come si dice in genere, chiedere informazioni. Nei giorni, dopo le dichiarazioni sferzanti di Marotta verso Inzaghi sono venuti fuori persino i nomi di Tuchel e Klopp. Sappiamo tutti che nessuno ha un ingaggio che l’Inter può sobbarcarsi, ma il fatto che vengano tirati fuori profili del genere e non quelli di tecnici dal profilo più basso è un’indicazione. 

I fatti dicono che la qualificazione ai quarti solidificherebbe la panchina di Inzaghi e respingerebbe ogni ipotesi di cambio tecnico. Diciamo che se l’Inter raggiungesse come obiettivo minimo la zona Champions, i quarti e persino la conquista della seconda coppa Italia la conferma diventerebbe quasi automatica. La classifica attuale inoltre potrebbe cambiare se alla Juventus venissero restituiti i 15 punti.
Sul breve il facile pronostico viene dalla trasferta a Spezia dove l’Inter giocherà male. Non è un azzardo e tantomeno una frase “pessimistica” vista la passione di molti tifosi verso i risvolti positivi mai abbastanza sottolineati. E’ un dato di fatto che al Picco giochino tutti male, dal Napoli alla Juventus, dalla Roma all’Atalanta. E’ altrettanto fattuale che in trasferta l’Inter giochi senza personalità e che 22 dei 28 gol presi li abbia incassati lontano da San Siro. L’unica cosa che importa è vincere.



A questo proposito l’Inter quest’anno non ha quasi mai giocato in modo spettacolare. Le partite più divertenti le ha impostate quando ha trovato avversari forti e disponibili ad aprirsi. E’ un approccio nato da gennaio 2022, quando Inzaghi ha abbandonato il percorso dello spettacolo per dirigersi verso quello pratico. Non erano solo vittorie ma il modo in cui l’Inter dava vita a partite splendide, come quelle a Firenze, Roma, Venezia e Salerno e vinceva a San Siro contro Napoli e Cagliari.
Dalla gara del 9 gennaio 2022 Inzaghi aveva deciso di rendere più pratica e solida la squadra ma la coperta si è rivelata corta.
A Porto l’Inter, a differenza di come molti credono, i padroni di casa non faranno una partita arrembante ma quasi identica all’andata. Sarà una replica nella quale non si potrà neppure speculare sul gol di vantaggio visto il cambio della regola del gol in trasferta.
L’unico modo per passare il turno è che l’Inter replichi Barcellona e vada in Portogallo con l’unico obiettivo di vincere.
La sfida a San Siro contro la Juventus chiuderà la questione perché storicamente l’Inter non gioca al massimo le sue partite contro i bianconeri, in qualunque condizione siano.

Skriniar, nel momento più importante della stagione, dopo cinque anni senza avere quasi mai avuto infortuni, non è disponibile per problemi alla schiena. Ha saltato più partite quest’anno di quanto avesse mai fatto prima. Non è piacevole affrontare un periodo tanto delicato rinunciando all’ormai ex difensore dell’Inter e con i titoli che annunciano Dumfries e Brozovic come addii sicuri a fine stagione. Affrontare un momento tanto vitale con giocatori che si sentono estranei al progetto è la peggiore delle condizioni.
Di Marco torna ma Gosens sembra in grande spolvero ed è difficile fare una scelta su chi è meglio piazzare sulla fascia tra i due ma è un bene che il tedesco sia di nuovo in fiducia.

Conosciamo tutti l’Inter e quindi nessuno può fidarsi, a maggior ragione quest’anno con tutte le turbolenze che hanno attanagliato il club fin dall’estate e il rendimento mediocre in trasferta.
C’è tuttavia un misto di speranza ancestrale, delirio logaritmico, affidamento fideistico all’ottimismo e alla follia positiva di questa squadra.
E’ l’Inter bellezza e non ci puoi fare niente.
Amala e tanti auguri Inter