Lo Scudetto può perderlo solo l'Inter? Dirlo con un girone intero davanti è ridicolo
“Gli altri allenatori (Pioli e Allegri ndr) dicono che lo scudetto lo possiamo perdere solo noi? Non ho assolutamente timore di queste cose anzi devono essere uno stimolo. Oggi siamo primi. Basta vedere ottobre o il 20 agosto, la netta favorita per lo scudetto sembrava fosse la Juventus con un bel numero di squadre tra cui l'Inter a contendere il tricolore. Poi conta il campo, ora siamo davanti ma fino alla fine sarà una lotta aperta perché abbiamo visto come stanno giocando Milan e Napoli, l'Atalanta sono anni che ha questo rendimento e la Juventus ha vinto molte delle ultime gare. Noi dobbiamo andare avanti e migliorarci”. Queste le parole di mister Inzaghi nella conferenza di vigilia di Inter-Juventus finale di Supercoppa.
Dichiarazioni chiare e forti ma che seguono un doveroso politically correct. Sinceramente io sarei stato più diretto e anche più critico nei confronti di chi ogni giorno smentisce se stesso. Non è il caso di Allegri che, nel dichiarare la Juve fuori dai giochi, è sempre stato onesto, forse un po’ “tattico”, ma di base sincero. Dire che l’Inter, ad oggi, sia favorita non è certo una bestemmia. Ha ragione però anche Inzaghi a sottolineare come, dopo un’estate piena di addii, nessuno si mise in fila per sostenere la causa nerazzurra come prossima campione d’Italia.
Pioli invece dovrebbe cercare di essere più coerente. L’allenatore del Milan nell’elogiare i rivali cerca di mettergli (giustamente) pressione addosso e di etichettarli come reale favorita per la vittoria finale. La memoria dell’ex tecnico viola però sembra non essere così forte. Lo stesso Pioli a inizio ottobre (i riferimenti di Inzaghi non sono casuali) quando veleggiava in testa alla classifica aveva dichiarato quanto segue: “Mi piace sentire che i miei giocatori vogliono vincere, ci sono squadre altrettanto forti ma non so se c’è qualcuno più forte di noi”. Caro Pioli bisogna anche prendersi la responsabilità di quello che si dice, si deve andare avanti per la propria strada e per le proprie convinzioni. Pensi di avere i giocatori migliori (e con una sola competizione da giocare)? E allora parla di scudetto senza paura, senza fare marce indietro di convenienza. Non mi nascondo, Pioli in questo frangente non mi è piaciuto proprio (un po’ come nella filippica fuori luogo sul rigore di polpastrello ai tempi della Fiorentina).
Comunque già che c’ero ho ricontrollato; alla fine del campionato prima di Atalanta-Inter mancano ancora 17 partite (18 per entrambe le squadre nerazzurre). Allora, così per curiosità, ho iniziato a fare le moltiplicazioni: ho scoperto, miracolosamente senza uso alcuno della calcolatrice, che moltiplicando il numero 3 per il numero 17 si ottiene sempre 51.
Il mio stupore non nasce certo dall’ovvio risultato matematico ma dalle considerazioni che tifosi, giornalisti, illustri opinionisti, ex calciatori ed ex allenatori stanno facendo sul campionato in corso.
Sì perché i rivali ormai manifestano senza ritegno o dubbio l’assoluta certezza che a vincere il campionato sarà l’Inter.
Allora ho guardato nuovamente la classifica e mi sono di nuovo accorto che l’Inter attualmente è si prima ma con un solo punto di vantaggio (con una partita in meno) sulla seconda.
Ma vuoi vedere che con 51 punti ancora a disposizione tutto è ancora possibile?
Scherzi a parte, affermare che con questa classifica e con questo risicato vantaggio il campionato sia già finito in favore dei nerazzurri ha più il sapore di una gufata rosicante che di un parere obiettivo dato da chi, il campo, lo ha “annusato” veramente vincendo anche molto. Senza contare che l’attuale diretta inseguitrice non avrà impegni europei infrasettimanali fino alla prossima stagione.
Di ribaltoni nel calcio ce ne sono a valanga, di variabili da qui a maggio ancora di più, impensabile e assolutamente poco serio parlare di campionato finito con 17 partite ancora da disputare.
I campionati sono maratone in cui vince chi ha più costanza e determinazione e, a volte, anche più fortuna.
E’ giusto ora parlare bene dell’Inter come era giusto criticarla quando le cose facevano fatica a decollare. Ora i nerazzurri viaggiano bene, hanno trovato una loro identità e la manifestano in campo. Ma con un girone intero da giocare dire che lo scudetto lo può perdere solo l’Inter sfiora il ridicolo.
Inzaghi dovrà essere bravo a estraniare la squadra dai trionfalismi trappola messi lì proprio per cascarci dentro. Il giochino è quello e l’ambiente Inter deve tenersene lontano e non parteciparvi.
Ora c’è la Juventus con in palio un trofeo che, se vinto, avrà il sapore della continuità. Le parole se le porta via il vento e contano solamente i fatti. E’ il campo che deve parlare ed è lì che si deve dimostrare quanto si vale, cercando di ignorare le contraddittorie e ondivaghe affermazioni degli “strateghi”
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2024 linterista.it - Tutti i diritti riservati