L’Inter sta facendo ordine nel caos

“Tutto cambia perchè nulla cambi”. L'espressione di Giuseppe Tomasi di Lampedusa presa da “Il Gattopardo”, sembra aderente alla fase che sta vivendo l'Inter.
Dalla finale di Monaco ad oggi, in un mese ci sono stati dei cambiamenti, il più importante dei quali è l'addio di Simone Inzaghi.
L'arrivo inatteso di Christian Chivu ha generato una serie di reazioni che si sono accodate in un universo di risentimenti, rabbia e frustrazione dopo la finale. Il sentimento era quello di un ambiente che non chiedeva ma pretendeva una rivoluzione, senza guardare al nome. Molti tifosi reclamavano un cambiamento perché il progetto era arrivato al capolinea e andava rigenerato.
“Ci vuole un ringiovanimento”! E' la pretesa dei tifosi, una reazione comprensibile e condivisibile. Una ragione però contraddittoria, perchè i “giovani” sono una categoria promettente ma estremamente vulnerabile, dipendente più dalla percezione che da un ragionamento razionale.
Prendiamo i nuovi giovani arrivi: Francesco Pio Esposito ha conquistato tutti con due belle partite, E' un ragazzo nato nell'Inter e i tifosi gli hanno dato un credito ulteriore. La sua fisicità e una certa naturalezza sembrano garantire una predisposizione al gol che hanno incoraggiato la permanenza. Il fatto che un attaccante che fino allo scorso anno giocava in serie B, rimanga come terza punta con soddisfazione generale, è un evento insolito. Sebastiano Esposito ha mostrato buoni movimenti ma meno efficacia. Sapevamo tutti che la sua convocazione e relativo impiego al Mondiale più che una scelta era una necessità. Sucic, nei pochi minuti disputati, ha mostrato prima frastornamento, poi sicurezza, infine grande qualità, Luis Henrique è invece stato distrutto da stampa e una buona parte di tifosi. Associato a Dalbert, persino a Gresko, il brasiliano è stato massacrato dopo 120 minuti totali di prestazioni, tutt'altro che disprezzabili
Raramente, forse mai, mi è capitato di vedere un simile accanimento verso un nuovo acquisto dopo una partita e mezzo. Può darsi si riveli davvero un acquisto disastroso ma è evidente che il suo calcio rischioso, fatto di corsa, cross ed eventuali dribbling, invece che di banali passaggi al compagno più vicino lo sottoponga ad un maggior numero di errori.
Per poter fare questo tipo di calcio devi anche essere assecondato ma se fischi invece di incoraggiare un giocatore, è come averlo perso in partenza.
Bonny è una seconda punta ma è stato accolto in modo tiepido, come una terza scelta.
I giovani sono arrivati ma vengono incasellati, esaltati o bruciati in una manciata di minuti. Spesso non basta una stagione per far emergere le proprie qualità. Non è solo una questione di scelte delle squadre italiane ma di predisposizione dell'ambiente.
Il post mondiale per club ha poi avuto un effetto devastante. L'opinione che si dovessero fare scelte radicali e coraggiose, da sensazione è diventata certezza.
Spogliatoio spaccato, alcuni giocatori senza più motivazioni, distrazioni da altre squadre.
A quel punto è parso scontato rinunciare a Thuram, Calhanoglu, Bisseck, Dumfries, Sommer e magari qualcun'altro. Si è poi scoperto che la società, a nove mesi dalla scadenza dell'esterno olandese, era stata “costretta” dai suoi agenti a fare una clausola attaccabile da 25 milioni. Clausola che avevano stipulato anche con Thuram e Bisseck ma decisamente più alta e non aggredibile.
In tutto questo, il club e Chivu hanno però lavorato per ricomporre, non per fare la rivoluzione. L’Inter sta attuando un piano per ogni giocatore. Calhanoglu vuole andare via? Porti la cifra che chiediamo, altrimenti resta. Il Galatasaray ad oggi parla ma prende altri, tra cui Sommer. Se entro le prossime due settimane farà l’offerta, la società andrà sui nuovi obiettivi, tra cui Ederson.
Se parte anche Taremi, c’è l’idea di prendere un trequartista, o comunque un giocatore con caratteristiche attualmente non disponibili in rosa.
Vale sempre ricordare che l’Inter da anni non fa quello che vuole ma quello che può. Ha fatto investimenti da 70 milioni e attualmente è la quarta squadra ad aver speso di più in Italia. Il tema però riguarda anche i nomi che lasciano già perplessi tifosi e osservatori.
E’ complicato capire a cosa può aspirare la rosa che verrà messa a disposizione di Chivu.
La qualità dell’insieme per il momento resta molto buona ma l’esperienza di alcuni giocatori dovrà essere sostituita dall’energia di un gruppo che tenderà a smarrirsi ogni tanto. Nuovo allenatore, tanti giovani e una dirigenza che dovrà essere più presente di quanto accaduto nell’ultima stagione, considerando che un nuovo tecnico senza esperienza va aiutato fisiologicamente, anche nella gestione extra campo.
Se pensate alle complicazioni che stanno avvenendo da un mese e mezzo è incredibilmente difficile fare ordine nel caos ma è quello che l’Inter sta facendo.

Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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