Lautaro ha ragione: Calha non può nascondersi. E se l'Inter vuole puntare sui giovani, ora deve farlo per davvero

Lautaro Martinez traduce in parole ciò che in tanti pensavano in queste settimane. In una giornata infuocata dal punto di vista climatico, l'argentino era in campo a lottare giocando ogni minuto a disposizione a Charlotte, pur se dopo una stagione infinita e anche dolorosa dal punto di vista sportivo. La domanda è: quanti davvero volevano giocare questo Mondiale nella rosa?
Punto primo: l'impressione è che qualcuno avrebbe fatto volentieri a meno di partecipare alla competizione, ma magari è solamente una impressione, appunto. Va detto che sarebbe comprensibile come sentimento, dato che una manifestazione del genere è tanto affascinante, quanto fuori contesto a livello temporale visti i tanti impegni. Alla vigilia del Fluminense, Chivu parlando degli stop di Frattesi e Calhanoglu ha fatto capire che in questa fase il club ha cercato di essere maggiormente clemente con chi aveva acciacchi. Se fossimo stati in mezzo ad una fase cruciale in Champions, magari qualcuno avrebbe stretto i denti fra i tanti rimasti fuori per infortunio, per dire.
Parliamo poi un attimo di Hakan Calhanoglu. Con il resto del gruppo a lottare in campo dall'altra parte del mondo, era davvero necessario alimentare certe voci di mercato in maniera palese, come ha fatto lui? Prima le parole del presidente del Galatasaray, non smentite, poi certi virgolettati detti ai tifosi di turno, poi persino le parole del barbiere (...), infine quelle del diretto interessato, neanche tanto enigmatiche.
Un anno fa di questi tempi c'era una telenovela simile che riguardava l'interesse del Bayern Monaco. Alla fine Hakan si era divincolato negando tutto e dicendo che non avesse mai pensato di lasciare l'Inter. Questa volta non può più nascondersi ed è bene che se ne renda conto. Avendo un contratto fino al 2027, il rischio è quello che in caso di mancanza di un accordo fra i club si ritrovi a giocare nell'Inter con i tifosi che però la situazione l'hanno intuita per bene. Fino ad arrivare allo smascheramento vero e proprio fatto da Lautaro. Riflettere sul futuro è un conto, farlo pretendendo che il club accetti ogni condizione, anche sfavorevole e dopo averti premiato sportivamente ed economicamente, è tutto un altro paio di maniche.
Attenzione poi che il discorso non vale solamente per Calhanoglu. Dopo un finale di stagione del genere, chissà che magari anche altri tesserati possano comprensibilmente fare dovute riflessioni. Vale il concetto espresso da Lautaro: rimanga chi lo vuole fare, altrimenti grazie e arrivederci. Su questo Marotta ha precisato che ad oggi nessuno ha chiesto di partire. Farsi domande però è lecito: Acerbi respingerà eventuali tentazioni di raggiungere Inzaghi in Arabia? E Frattesi, di ripartire da altrove?
Un appunto sui giovani. Se l'Inter ha detto di volerci puntare, questo è il momento di farlo per davvero perché i profili sui quali lavorare ci sono. Francesco Pio Esposito, Sucic e Valentin Carboni sono solo gli esempi più lampanti di talenti che l'Inter ha già in casa, ma se ne possono citare altri nell'orbita nerazzurra. Puntarci per davvero significa dargli reali possibilità di metterli in mostra, dando loro la possibilità di sbagliare, senza che debbano dimostrare tutto e subito.
Sono già pronti per essere decisivi, determinanti ogni domenica? Probabilmente no. Allora questo è anche il momento di far capire alla gente che se si punta sui giovani, non si può pretendere che facciano subito la differenza, ma che questo non significa affatto che non siano adatti alla causa, magari per il prossimo futuro.
Per un cambio di strategia come quello che vuole fare l'Inter, serve però anche un cambio culturale da parte di chi la sostiene, perché se alla seconda partita sbagliata un ragazzo sente i fischi di San Siro, poi o ha la personalità dei vari Balotelli e Icardi per fare spallucce, oppure rischia di bruciarsi. Perché finché uno gioca in prestito in club con ambizioni minori, crescerà sempre fino ad un certo punto, non potendo sperimentare davvero certi step, che sono fondamentali.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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