L’Inter ha più margini di miglioramento di Inzaghi

L’Inter ha più margini di miglioramento di InzaghiTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 1 marzo 2023, 20:59Editoriale
di Lapo De Carlo

E’ sorprendente dover cantare messa così frequentemente in una stagione nella quale l’Inter è seconda in classifica, ha vinto una supercoppa, è in semifinale di Coppa Italia e ha vinto 1-0 la gara d’andata di Champions League contro una squadra temibile come il Porto
Non si tratta di una psicosi di massa, perché la reazione profondamente irritata dell’ambiente nerazzurro viene da lontano ed è sicuramente retaggio di un pubblico eternamente in bilico tra grandezza e illusione, tra miraggi e barriere che appaiono dal nulla.

Parto dalla premessa che la forza dell’Inter viene costantemente pompata da un’opinione pubblica che afferma convintamente come quella in mano sia la squadra migliore del Campionato. Ogni ragionamento contrario ricacciato indietro con sdegno.
Da questa premessa ci si è convinti che l’Inter abbia perso lo scudetto per colpa di Inzaghi e il frutto avvelenato si è reso ancora più tossico questa stagione, con l’inizio di Campionato tra i peggiori di sempre, una partenza che ha compromesso quasi ogni possibilità di essere realmente competitiva per vincere il titolo.



Inzaghi fa perdere la pazienza per ragioni ancestrali e che pochi tengono a mente quando allenano un grande club.
Le sue colpe principali sono: l’incapacità di usare un modulo diverso, tenere in panchina senza soluzione di continuità i giovani, a partire da Asllani
, un peggioramento straordinario nella qualità del gioco, aver scelto di appoggiarsi solo a moduli e tattica rinunciando scientemente ad ogni forma di dribbling e giocate e difende ottusamente la scelta di sostituire immediatamente ogni giocatore ammonito.
La seconda parte delle colpe che gli vengono ascritte non sono invece risolvibili, anche se l’intervento di Marotta sembrerebbe pretenderlo. Inzaghi non ha capacità di motivare il gruppo sulla lunga distanza e la squadra si perde ogni volta che ottiene uno o due buoni risultati.
Il fatto è che la sua comunicativa rivela la natura delle sue convinzioni. Dietro ad un’affermazione come: “è un ko che non ci soddisfa” c’è una mentalità inadeguata ad una piazza che lotta per vincere su ogni fronte.
E’ stato molto più tranciante e pertinente Lautaro quando ha detto: “così non andiamo da nessuna parte”.
Sul breve però l'attuale allenatore si è rivelato efficace e migliore di Conte in Champions e Coppa Italia.
Inzaghi è desolante quando parla della settima sconfitta come se fosse la prima, appiattisce qualunque realtà negativa, sminuisce la gravità di pareggi in casa della penultima in classifica ed esalta le sue vittorie. In realtà c’è qualcosa di anomalo nel rendimento in trasferta, perché con lo stesso allenatore e lo stesso gruppo l’Inter l’anno prima fuori casa vinceva quasi sempre.

Quest’anno ogni trasferta è un brivido, anche quando ha vinto. Se l’Inter batterà il Lecce in casa (e non è sicuro) la squadra tornerà ad imborghesirsi. Sono facile profeta quando dico che venerdì prossimo l’Inter giocherà male con lo Spezia, proprio per un motivo di ordine tattico.
Inzaghi quest’anno non esce da un modello di partite che prevedono tre difensori bloccati nella propria metacampo, un esterno bravissimo come Darmian ma che come Di Marco ha bisogno di supporto per andare al cross o al tiro. I tre centrocampisti fanno gioco ma non appena si tenta di andare nell’area avversaria a fare superiorità basta un passaggio sbagliato e in due secondi chiunque riparte e buca la difesa interista, tipo Orsolini.
Ogni volta che l’Inter prende gol non c’è reazione. Con il Bologna la difesa non saliva, il centrocampo e l’attacco restavano ai loro posti, slegati, disuniti, come se cercare il pareggio non fosse la priorità.  

Se il problema fosse circoscritto ad un periodo sarebbe meglio ma l’Inter gioca male lontano da San Siro fin dalla prima di campionato con il Lecce. La squadra ha classe, esperienza e talento ma, al tempo stesso, è vecchia, manca energia e non ha alcuna variazione di gioco. L’Inter si giocherà una buona parte di stagione proprio in trasferta a Porto, per questo riesce difficile essere ottimisti.
Basterebbe sapere che i giocatori sono consapevoli del loro ruolo, perché Inzaghi ha tante colpe ma la squadra sembra deresponsabilizzata, sicura che qualunque cosa accada le colpe andranno sempre e solo al tecnico.
La squadra ha più margini di miglioramento di quanti ne abbia Inzaghi e non è per forza una buona notizia.
Amala