L’affare fatto (Lu), quello fattibile (Br) e quello in divenire (Dy)
È successo l’incredibile, lo sapete. Parliamo di Lukaku, ovvio. Francamente sembra ancora adesso un sogno, perché nel calcio siam mica abituati a vedere cose del genere. Tutti già “sapete”, tocca solo aspettare il giorno dello sbarco e inizierà il “Romelu-bis”. Quanto alla questione “accoglienza” è giusto che ognuno faccia come crede: qualcuno lo osannerà, altri avranno bisogno di tempo per perdonare il tradimento dell’estate passata, altri ancora non ci riusciranno anche in caso di valanghe di gol. Ogni scelta sarà legittima, almeno per come la vede il sottoscritto. Personalmente non dimentico il fastidio provato un anno fa, quello provocato da chi sceglie di scendere dalla barca in piena tempesta, ma neppure posso ignorare quello che il belga sta facendo per meritare la sua seconda occasione: ha forzato la mano con chiunque a Londra, ha chiesto in tutti i modi ai dirigenti dell’Inter di poter tornare, si è abbassato sensibilmente l’ingaggio. Non capita spesso.
Il popolo però non è sazio, perché sogna il (quasi) impossibile, ovvero il tris d’assi là davanti. È tutto un chiedere, interrogarsi, domandare: “Ma Dybala arriva?”. La domanda è ricorrente, i tempi per una risposta definitiva non ancora maturi. Ecco quel che sappiamo: la trattativa non è affatto naufragata, esiste, semmai in questo momento è fisiologicamente rallentata. Il motivo è semplice: l’Inter là davanti deve fare spazio. E stiamo parlando di Sanchez e non solo di Sanchez. E per spazio intendiamo “spazio fisico”, ma anche spazio economico, ché prima di affondare con la Joya tocca limare il monte ingaggi. L’altra questione riguarda le richieste del sciur Antun, procuratore parecchio esoso: vuole il bonus alla firma, vuole la commissione, vuole un sacco di cose, ma deve capire che se intende accontentare il suo (unico) assistito è il caso che abbassi le sue pretese. Con la Juve ha tirato e tirato e tirato una corda che infine si è spezzata, in questo caso i rapporti sono molto più sereni rispetto a quel che certi media vogliono far intendere, ma è evidente che per arrivare alla fatidica “fumata bianca” serve ancora un po’ di tempo e, soprattutto, tanta buona volontà da parte di tutti.
Ah, Bremer. Che l’Inter lo brami è il segreto di Pulcinella. Che lui si sia promesso ai nerazzurri, pure. Possiamo dirvi qualcosa in più sul costo del cartellino. Marotta e Ausilio non intendono andare oltre i 30 milioni da cacciare al Torino tra quattrini ed eventuali contropartite, Cairo vorrebbe una decina di milioni in più ma al giocatore, in sede di rinnovo, ha promesso che non avrebbe esagerato con le pretese. Vedremo se manterrà la sua parola.
E qui ci fermiamo, non prima di aver ricordato il doppio comandamento dal quale gli operatori di mercato nerazzurri non potranno prescindere: a fine agosto il monte ingaggi dell’Inter dovrà essere ridotto del 10-15% e, sul piatto, dovranno comparire 50-60 milioni di liquidità. La strada è lunga e assai complicata, ma i “conducenti” ci fanno ben sperare.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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