Inter e le altre: che strazio il pallone in jet lag (e due parole sullo sbarco di Pif…)
Non va bene. E bisogna dirlo. E mica perché c’è di mezzo l’Inter. Cioè, anche, per carità, ma non solo.
Non va bene. E pensiamo al fatto che se state leggendo attorno a mezzanotte, lo fate mentre un paio di giocatori nerazzurri – Sanchez e Vidal - non sono ancora rientrati in Italia dalla loro infinita sosta. E dovrebbero giocare oggi pomeriggio. Contro la Lazio. A Roma. Per difendere il club che li stipendia. Ma non lo faranno, perché Inzaghi li ha lasciati giustamente a casa. Del resto come possono giocare con ancora il fuso nel cervello?
Non va bene. Non è giusto che le pause per le nazionali stiano diventando sempre più ingombranti, al punto che a questo punto potremmo iniziare a parlare di pause per il campionato, pensa te.
Non va bene, perché a pagare sono i club, gli stessi club che vedono tornare a casa giocatori stravolti, spesso acciaccati, in qualche caso persino “positivi”. Chi paga? “Ci sono gli indennizzi della Fifa!”. Sì, certo, come no, tremila lire.
Non va bene, perché la Liga ha pensato bene di rimandare alcune gare, ma noi mica ci siamo arrivati. Si deve giocare, guai a usare il buonsenso. E, quindi, sotto con queste partite strampalate, roba che vien voglia di dare ragione a un certo Sarri Maurizio, incredibile.
Dice così, il tecnico della Lazio: “Il calcio attuale non mi appartiene, non siamo più di fronte a uno sport, ma a uno show. I giocatori si allenano più con le nazionali che con noi". E non ha mica tutti i torti. E infatti, a guardar bene, l'Italia di Mancini gioca meglio del 95% dei club, ma questo è un altro discorso.
Non va bene, anche perché andrà sempre peggio. Si sono inventati l’inutile Nations League, ora vogliono raddoppiare i Mondiali, così, per fare un po’ di quattrini in più. Gli arabi pensano addirittura di mettere in piedi una Supercoppa italiana a quattro da giocare nel deserto, tanto per gradire.
Oh, mettono sul piatto cento milioni in sei anni che schifo non fanno, soprattutto di questi tempi, ma qui finiremo per giocare sempre più partite che, giocoforza, saranno sempre meno arrapanti. È il principio dello spago con l’aragosta: una volta è buonissima, due pure, alla terza ti sei rotto le balle e ordini la pizza.
No, non va bene. Questa volta a farne le spese è soprattutto l’Inter, la volta precedente è toccato alla Juve, ma anche tutte le altre hanno i loro nazionali spremuti e mezzi rotti. E qualcuno dirà: “Sì, ma giocano a calcio, mica spaccano le pietre!”. E chemminchia significa! Non siamo qui a fare le classifiche tra chi sta peggio!
Se vogliamo che questo sport non si trasformi in una solta di circo, di Royal Rumble con in mezzo un pallone, allora diciamolo tutti insieme: non-va-bene. Sapete a cosa servirà? Esatto, a una fava, tanto decidono a Palazzo, ma almeno non ci sentiremo complici di questo strazio.
Tanto vi dovevo.
Ps. Il fondo Pif voleva sbarcare nel calcio europeo. Ha pensato su quale club puntare. Tra questi c’era pure l’Inter, certamente sì. Ma poi ha scelto il Newcastle. Per una questione di fascino e prestigio? Giammai, di quattrini: la Premier è la Premier, lo stadio è lo stadio, i conti sono i conti. Questo esclude che in futuro i sauditi potranno sbarcare anche in serie A, magari proprio all’Inter? No, non è escluso affatto, ma certo non è una cosa di oggi o domani. Pensiamo a Lazio-Inter, che è meglio.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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