Inter d’Oro
Oggi “celebriamo”. Ebbene sì, celebriamo, perché sono mesi e mesi che sentiamo dire “all’Inter fa tutto schifo” e, quindi, oggi, celebriamo. Celebriamo la grandezza di un gruppo che ha vinto l’ultimo scudetto e chevelodicoaffà, lo sapete bene, ma soprattutto celebriamo i tre candidati al Pallone d’Oro (meno uno fuggito via) che colorano di nerazzurro l’elenco dei 30, ufficializzato ieri dagli amici di France Football.
E quindi Lautaro Martinez. Oh, Lautaro Martinez sono due anni che ci dicono “se ne va” e invece è ancora qua. E presto rinnoverà. E ci sono troppe “a” e poche firme, ma sul fatto che l’annuncio sia prossimo, mettiamo la mano sul fuoco. E non è poco se si pensa che siamo negli anni dei Donnarumma, dei Kessie, dei Belotti, dei Vlahovic e di tutti quelli che scelgono legittimamente di andare a scadenza (l’ultimo, tra l’altro, con ben due anni di anticipo sulla fine del contratto). Lui, l’argentino, no. Segno che evidentemente c’è ancora chi conosce il significato del termine “riconoscenza”. Poi, oh, magari se ne andrà a fine stagione, ma anche in questa malaugurata ipotesi lo farà portando grano al club che lo ha reso quello che è, e cioè un attaccante con i controfiocchi.
E Barella. Nicolò. L’ex ragazzino. Quello che “A chi chiedo qualcosa in più, a Barella che viene dal Cagliari?”. Disse così Antonio Conte nel novembre 2019. Meno di due anni dopo questo signore qui è nel listone dei più forti. Ci arriva da campione d’Europa in carica, tra l’altro. Ecco, anche in questo caso non possiamo sapere dove lo porterà la sua carriera, ma sappiamo dove l’ha portato il cuore, ovvero nel club per cui ha sempre tifato. Azzardiamo: il numero 23 diventerà capitano dei nerazzurri e questa non è una notizia, ma una speranza sì.
E Lukaku. Ah, che amarezza. C’è anche lui nell’elenco dei 30. Ci mancherebbe altro, in fondo stiamo parlando di mister “un gol a partita”, uno che ci ha lasciato con tanto amaro in bocca e davvero non si fa, ma in campo ha fatto il suo dovere al 1000%. E questo gli va riconosciuto. E gli va riconosciuto anche il fatto che nell’era del “ciao, me ne vado e ti lascio con un pugno di mosche” lui, quantomeno, due spicci te li ha portati (anche tre).
E potremmo finire qui, ma il dato di fatto è che nell’elenco dei migliori portieri c’è addirittura un certo Samir Handanovic, il signore che spesso punzecchiamo ma che evidentemente non è così malvisto in giro per l’Europa. Ecco, la nomination al capitano è un riconoscimento al suo lavoro e a quello di tutta la difesa nerazzurra. Quello di Skriniar. Quello di De Vrij. Quello di Bastoni. E praticamente li stiamo tirando in ballo tutti quanti, ma vi avevamo avvisato: oggi “celebriamo” l’Inter, il club che dopo gli anni delle micidiali amarezze è tornato con una certa prepotenza ad occupare il listone dei premio più importante. Niente male davvero.
Ps. Si sono dimenticati di Marcelo Brozovic ma lo hanno fatto perché banalmente sanno che lui, del Pallone d’Oro, se ne fotte. Evviva Brozo.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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