In Porto in Champions, in mare aperto in Serie A

In Porto in Champions, in mare aperto in Serie ATUTTOmercatoWEB.com
martedì 8 novembre 2022, 15:31Editoriale
di Gian Luca Rossi

Dopo 4 vittorie consecutive e la gita-premio a Monaco di Baviera con sconfitta indolore, l’Inter in Serie A è caduta ancora. Fragorosamente. Per la quinta volta in stagione. La sconfitta con la Juventus fa malissimo, sia per il valore storico della gara, sia perché i nerazzurri vi arrivavano da favoriti, contro un avversario in piena emergenza. E per come è maturata fa ancora più male, con l’Inter capace di sprecare di tutto e di più nel primo tempo e nell’avvio di ripresa per poi essere punita da una Juve cinica, abile a sua volta a sfruttare le poche occasioni avute, a differenza dell’Inter, che di occasioni ne ha gettate al vento parecchie, sia per passare in vantaggio, sia per pareggiare.
Purtroppo i numeri sono impietosi e riguardano ancora una volta la fragilissima tenuta difensiva nerazzurra: 19 gol subiti sono qualcosa di assurdo per una difesa che negli ultimi due anni è stata la migliore della Serie A o giù di lì.

Nel dettaglio ci si accorge di un altro paradosso: in casa l’Inter ha subito solo 3 gol e con la Juventus ha la migliore difesa della Serie A, mentre in trasferta ne ha subiti addirittura 16 ed è la peggiore, perché persino lo Spezia, al momento fanalino di coda, ha subito un gol in meno. Il dato è talmente bizzarro, miglior difesa a San Siro e peggiore lontano da casa, che mi arrendo: onestamente, non riesco a trovare una spiegazione tecnica. Cosa diavolo succeda lontano da San Siro è un mistero. Ma i problemi non finiscono qui, perché contro la Juventus l’Inter ha perso l’ennesimo scontro diretto e finora non ne ha vinto uno: ha perso con Milan e Juve, con le romane e anche con l’Udinese, che quando si è giocato era pure assurto a sua volta a scontro diretto. Ora, prima della lunga pausa per il Mondiale, per riscattarsi nei big-match c’è solo l’Atalanta a Bergamo, altrimenti sarà uno storico en-plein in negativo. A completare il primo giro degli scontri diretti sarà il Napoli a San Siro il 4 gennaio, con i partenopei sempre più in fuga solitaria e che ricordano molto da vicino l’Inter dei record di Giovanni Trapattoni, quella dei 58 punti nella stagione 1988-89, quando si assegnavano ancora due punti a vittoria e il campionato era a 18 squadre: quell’Inter cavalcò quel campionato in testa dalla prima all’ultima giornata.

Altro dato più che inconsueto è che proprio non si riesce a pareggiare una partita: o si vince sempre, quelle più facili, o si perde sempre, quelle più impegnative e con due-tre gol di scarto. E la casella 0 nei pareggi dopo 13 partite credo sia un unicum non solo in Europa, ma forse nel mondo.
Oltretutto, non solo si prendono più gol di un anno fa, 19 contro 15, ma si segna anche di meno, 25 contro 32, con 4 punti in meno alla corrispettiva 13ª giornata del 2021-22.
In tutto questo mare magnum di dati negativi per quel che riguarda la Serie A, fa invece eccezione la Champions League, dove il percorso dell’Inter è stato invece sorprendente in positivo, visto che ha eliminato il ben più quotato Barcellona, raggiungendo ancora una volta gli ottavi e dall’urna di Nyon, tra le migliori 16 squadre d’Europa, questa volta è andata di lusso perché è uscito, in tutta onestà, l’avversario più abbordabile in assoluto, il Porto. Con questo chi è arrivato fin qui proprio scarso non è ed è ovvio che se quando si giocheranno le due partite coi portoghesi, il 22 febbraio a San Siro e il 7 marzo 2023 al Dragão, l’Inter continuerà a prendere gol anche dagli spettatori, andrà a casa, ma confido che per allora, la fase difensiva possa essere tornata più umana.
Il precedente più significativo con il Porto in Champions League risale all’edizione 2004-05 e anche lì si trattava di un ottavo di finale: in Portogallo finì 1-1 ma a San Siro l’Inter si impose per 3-1 con tripletta di uno scatenato Adriano. Ci sarebbe da firmare subito per un remake. Anche in quell’edizione la finale di Champions era prevista allo stadio Atatürk di Istanbul e ci arrivò il Milan perdendola nei famosi sei minuti di follia con il Liverpool di Rafa Benitez.  
Intanto però, manca un sacco di tempo al Porto della Champions e ora tocca ancora navigare nel mare aperto della Serie A.