Grande squadra contro le big e timido agnellino contro le "piccole". Inter, la reazione è d'obbligo

Grande squadra contro le big e timido agnellino contro le "piccole". Inter, la reazione è d'obbligoTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 2 marzo 2023, 21:51Editoriale
di Filippo Tramontana

Sette sconfitte in campionato al primo marzo, solo due punti ottenuti nelle quattro partite contro Monza, Empoli, Sampdoria e Bologna con appena due gol fatti (entrambi a Monza) e due sconfitte. Un ruolino incredibilmente negativo, da retrocessione, proprio nel momento in cui si aveva la possibilità di sfruttare un calendario sulla carta favorevole per distanziare le dirette rivali per la corsa ai primi quattro posti.

Invece l’Inter, capace di battere Napoli, Milan, Barcellona e Porto sollevando anche un trofeo nella notte di Riyad, si perde dentro un bicchier d’acqua specchiandosi nella sua teorica bellezza. Di bello in questo campionato però c’è ben poco, partite perse, gestione dei momenti assolutamente da dimenticare e atteggiamento in campo della squadra difficile da comprendere.

Come può una squadra in grado di dominare avversari fortissimi diventare agnellino di fronte a squadre che lottano per salvarsi dalla serie B? Io davvero non so darmi una risposta. Le mie (nostre per chi la pensa come me) critiche potevano anche sembrare troppo severe, figlie di una passione difficile da controllare dopo una sconfitta o una brutta partita, ma se dopo Bologna Lautaro si presenta in televisione per fare lo stesso discorso e Marotta lo segue a ruota forse qualche ragione l’abbiamo pure noi.

Non credo che l’Inter sia, come dicono molti, la squadra più forte e completa della serie A sopratutto se si considera che Inzaghi non ha praticamente mai potuto contare su Lukaku e Brozovic, ma credo che stare a -18 dal Napoli con 7 partite perse sia assolutamente ingiustificabile.

Lo sa bene anche Inzaghi a cui Marotta ha chiesto a mezzo stampa senza girarci troppo intorno di trovare una veloce soluzione perché, testuale: “ va bene le coppe ma il campionato è la cosa più importante”.

Le parole di Marotta, unite alla protesta della curva e alle dichiarazioni post Bologna di Lautaro, mettono il mister spalle al muro. Inzaghi ora dovrà rianimarsi e rianimare una squadra che, quest’anno, troppe volte ha deciso di “non giocare” la partita. 

Sono sempre stato un sostenitore di Simone. Inzaghi ha preso l’Inter in una situazione d’emergenza e l’ha portata a disputare una stagione da due coppe, un secondo posto condito da una big 16 di Champions che all’Inter mancava da troppi anni. Sono uno di quelli che crede che il mister l’anno scorso abbia avuto molti più meriti che colpe. Ma quest’anno le cose non stanno andando come previsto. Il Napoli sta facendo un campionato a parte ma questo non vuol dire perdere partite per l’Inter impensabili con una continuità disarmante.

Attorno all’Inter ora tira un’aria “strana”, sulle spalle di Inzaghi la pressione ora è altissima. Il Lecce diventa un ostacolo difficile da superare senza però la possibilità di sbagliare, i quarti di Champions diventano un dovere e la semifinale di Coppa Italia con la Juve uno scontro diretto da superare. Ecco mister, magari l’idea di far giocare il portiere di riserva in una semifinale così importante accantoniamola un attimo, credo possa essere saggio!

Ci si aspetta una reazione in un mondo, quello dell’Inter attuale, al contrario, dove ci si scopre grande squadra contro le big e timido agnellino contro le “piccole” della serie A. 

La reazione dovrà però essere immediata e dovrà diventare una regola e non una prestazione occasionale. In questo momento tutti sono sotto esame, si valuteranno non solo le prestazioni in campo ma anche l’atteggiamento e la voglia di sudare la maglia, lo ha detto Lautaro, ascoltiamolo!