Contava vincere, ma chi pensa che la prestazione sia stata perfetta sbaglia di grosso
Si doveva vincere e si è vinto e questa è la cosa più importante, l’unica cosa che oggi contava davvero. Tre punti obbligatori che rimettono in corsa la squadra di Inzaghi per il tanto agognato raggiungimento degli ottavi di finale di questa Champions.
L’Inter entra in campo con la sola intenzione di segnare e di farlo subito. Pesava l’astinenza di gol in Champions a San Siro e la voglia di sfatare il tabù era tanta. La porta sembrava però ancora stregata per i nerazzurri che nei primi 30 minuti ci provano tante volte ma, per un motivo o per l’altro, la palla non entrava mai. Il sospiro di sollievo arriva con una magia di Dzeko. Il bosniaco dopo la sfortuna contro il Real si inventa un gol tanto bello quanto importante, vero scacciafantasmi per lui e per tutto San Siro. Ma con l’Inter non si sa mai e ,soprattutto quest’anno, il modo di complicarsi la vita lo trova sempre. La punizione dai 30 metri dello Sheriff è un castigo troppo grande che costa anche qualche critica ad Handanovic. Ci poteva forse arrivare il portiere nerazzurro ma il miracolo non è giunto.
Sull’1-1 i pensieri dei tifosi cominciavano a farsi bui. Se sbagli tanto poi alla fine vieni punito, è la classica legge del calcio.
Ma lo Sheriff, galvanizzato dal pareggio inaspettato, non aveva fatto i conti con il centravanti bosniaco: Dzeko si inventa l’assist per Vidal, fino a quel momento impalpabile, per il gol del 2-1 sinonimo di ossigeno per tutti i cuori interisti. Il 3-1 di De Vrij suggella una vittoria meritata e fondamentale.
Ma chi pensa che la prestazione sia stata perfetta sbaglia di grosso.
L’Inter non ha equilibrio, attacca con tutti gli effettivi ma nel momento di difendere si trova sempre in affanno e concede troppo ai suoi avversari. Ripartenze a raffica a campo aperto che una grande squadra che vuole vincere non può permettersi.
Contro la Juve bisognerà correggere il tiro perché lasciare la possibilità a Chiesa e compagni di puntare la tua metà campo aggradendo la difesa che arretra potrebbe essere un suicido sportivo. È bello attaccare, è entusiasmante vedere la tua squadra fare gol e creare molte occasioni, ma è sconsolante avere paura di subire una rete ogni qual volta che si perde una palla a metà campo. Inzaghi dovrà necessariamente mettere mano al problema e risolverlo il prima possibile.
Questa vittoria però rimane fondamentale, ci fa sperare nella possibilità di continuare il cammino europeo che prima di questa partita sembrava ormai persa.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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