Cardinale, tu vuò fà l'americano. Ma l'Inter e il calcio italiano devono fare una riflessione (forse due)

Cardinale, tu vuò fà l'americano. Ma l'Inter e il calcio italiano devono fare una riflessione (forse due)TUTTOmercatoWEB.com
venerdì 27 dicembre 2024, 20:27Editoriale
di Patrick Iannarelli

Ed eccoci di nuovo qui, a fare riflessioni sull'imminente futuro. Il nuovo anno, d'altronde, è pur sempre un momento in cui si tirano le varie somme, coi buoni propositi che spesso si infrangono sulla barriera del rigido gennaio. Le parole di Gerry Cardinale devono però far riflettere nonostante siano campate per aria: "L’Inter ha vinto lo scudetto l’anno scorso e poi è andata in bancarotta (il riferimento è a Zhang, non al club in sé, ndr): è questo davvero quello che vogliamo? Per i tifosi, il mio lavoro è vincere il campionato italiano ogni anno, lo capisco. Per i miei investitori il mio lavoro è posizionare il Milan per lottare per lo scudetto ogni anno, qualificarsi per la Champions ogni anno e andare il più lontano possibile in Champions ogni anno. Questo è ciò che massimizza il flusso di cassa e il valore del marchio".

Ecco, caro Cardinale, come spesso accade quando una proprietà statunitense decide di investire in Italia: è giusto è corretto guardare al bilancio perché ci sono dietro degli investitori che spingono, ma il calcio va avanti grazie ai tifosi e alla passione che negli ultimi anni, nonostante qualche discorso autocelebrativo dei soliti noti, si sta perdendo sempre più nelle sfaccettature di un cambio generazionale e di una società meno calciocentrica rispetto al passato. Tu vuò fà l'americano, ma stai sempre in Italy

Queste parole devono però far riflettere un po' tutti. Corretta la risposta di Giuseppe Marotta: "Le parole di Cardinale? Non avrei voluto parlarne, ma è doveroso rispondere: sono affermazioni fuori luogo, inopportuno e poco rispettose per il prestigio e l'immagine del nostro club". Qualche giorno dopo il presidente dell'Inter ha però aggiunto: "L'aspetto che dobbiamo combattere è la litigiosità e dei personalismi esasperati. Dobbiamo essere tutti uniti per portare avanti un fenomeno che a tratti traballa nel confronto delle altre nazioni europee. Dobbiamo rivolgerci al Governo, i grandi problemi sono il Decreto Crescita che non ci dà la possibilità di utilizzare gli stranieri con agevolazioni che un manager ha. Guarda caso, nel momento in cui è stato attuato il Decreto, le nostre squadre sono arrivate tutte in fondo nelle Coppe. Ci siamo ritornati anche, l'Atalanta ha vinto".

Dunque, c'è un problema di fondo. Due forse. Il primo riguarda i personalismi che spesso vengono esasperati, soprattutto quando si parla di diritti TV, unico vero interesse collettivo che alimenta tutto il circo: senza diventerebbe un bel casino e anche gli zii dall'America sanno benissimo qual è la situazione. Riflessione natalizia numero due: si sta andando in una direzione differente, una deriva in cui il calcio sembra essere un'isola abbastanza remota. Marotta ha avuto un grosso merito, quello di alzare la voce e far notare le incongruenze. Sarebbe bello che tutti iniziassero a remare dalla parte opposta, ma a quanto pare va di moda essere il Grinch che ruba sogni e speranze.