BAR ZILLO - Padroni del nostro destino

BAR ZILLO - Padroni del nostro destino
mercoledì 13 aprile 2022, 07:45Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Sono sincero, mica ci facevo più tanto affidamento anche se in cuor mio, come in quello di tutti i tifosi nerazzurri, ci speravo. Grazie a noi e a un piccolo aiuto, finalmente, di quella che il grande Gianni Brera definiva la dea Eupalla, lo svantaggio da chi ci precede si è magicamente più che dimezzato e oggi, esattamente come un mese fa circa, potrei sbagliare di qualche giorno ma anche un bel chissenefrega, siamo ritornati padroni indiscussi del nostro destino. Dipende tutto esclusivamente dall'Inter, altre balle non esistono, non ce ne sono e le scuse stanno a zero.

Il momento di dimostrare il reale valore della rosa e dell'allenatore è arrivato: certo, comprendo e capisco che in un campionato simile, una roba dove tutti perdono o pareggiano con tutti e non esiste né fattore campo né, tantomeno, presunta superiorità di una squadra sull'altra, sia impresa ardua e complicata centrare un filotto di nove vittorie consecutive, tante sarebbero se sommassimo le sette partite che mancano alle due, Juventus e Verona, già portate a casa. Però, perché un però esiste, non dimentico che siamo i campioni d'Italia in carica, pur se evidentemente indeboliti rispetto alla passata stagione. Nonostante ciò continuo a ritenere l'Inter la squadra più forte, soprattutto nell'undici iniziale dove faccio difficoltà a trovare punti deboli, almeno per quanto concerne il torneo indigeno anche se poi, a ben vedere, l'eliminazione in Champions ha mostrato un gruppo non ancora all'altezza delle grandissime corazzate europee ma nemmeno così indietro come qualcuno, forse, pensava o immaginava. Altro che passeggiata di salute del Liverpool: io sono ancora calcisticamente incazzato per l'espulsione assurda di Sanchez senza la quale saremmo probabilmente stati cacciati fuori lo stesso, però lasciami in undici contro undici e vediamo come va a finire.

Comunque, poiché coi ricordi, i se, i ma nel calcio non vai da nessuna parte, come nella vita del resto, gurdiamo in faccia la realtà attuale: che ci racconta di un primo tempo col Verona secondo copione dell'Inter di novembre/dicembre, gestione del pallone nella ripresa di buon livello, corretta distanza tra i reparti e convinzione in sè stessi. Prepariamoci, Spezia non sarà una passeggiata: ma questa Inter, quella di sabato scorso per intenderci, mi fa dormire tranquillo.

Alla prossima.