BAR ZILLO - Di Beppe io mi fido. Ma ecco i miei nomi per il dopo Conte

BAR ZILLO - Di Beppe io mi fido. Ma ecco i miei nomi per il dopo ConteTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 27 maggio 2021, 11:08Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Finisce così, questa favola breve se ne va…raccontavano i dischi a 45 giri che ascoltavo da bimbo, quelli dove il principe sposa la principessa, il ranocchio si trasforma nel figlio del re e, soprattutto, dove tutti vissero felici e contenti. Stavolta, a casa Inter, nessuno vive felice e contento. Perché, racconta chi sa, mah, il piano Suning è al ribasso, vendiamo e depotenziamo la squadra. Ci manca che scappino coi soldi nella valigia poi le abbiamo sentite tutte. Comunque, ripeto, il tempo è sempre galantuomo e, prima o dopo, presenta il conto. Ora, Conte o non Conte, l’Inter deve continuare. Conto, Conte, continuare, che obbrobrio, ma non mi va di correggere. 

Se le cose stanno come qualcuno suppone, dimagrimento del monte ingaggi con cessioni relative, allora il prossimo allenatore dell’Inter non potrà essere uno di prima fascia. Perché, sempre stando nell’area del disfattismo generico, non mi vedo il pilota plurivincitore mettere in discussione la sua carriera per andare a guidare una macchina spompata già in partenza, che si prende due o tre secondi al giro dalle migliori. Quindi, nel periodo ipotetico del mandiamo tutto a quel paese, l’Allegri di turno ce lo possiamo scordare; poi sì, d’accordo, c’è Beppe alla guida del vapore, e se c’è Beppe io mi fido, uomo vero lui, ma nemmeno da Marotta ci possiamo aspettare miracoli se non esistono le basi, letterine romantiche alla tifoseria nel giorno post scudetto a parte. Avanti col casting, senza scomodare epoche di cui non sentivo minimamente la mancanza. Proseguiamo imbattendoci in Maurizio Sarri. Fame di successo e sete di rivincita a mille, bastassero entrambe avremmo già la Champions in tasca. Non ha un bel carattere, spesso va in contrasto con qualche calciatore, ma sa come si gioca a pallone, ha vinto e in Italia e fuori dai confini, preferisce la linea a quattro ma conosce bene anche la tre, un po’ come Max da Livorno insomma. Non è Lord Brummel, non amo la tuta in panchina ma anche chissenefrega di quel che amo io, gli hanno venduto Higuain e ha fatto 91 punti. Poi Sinisa: duro e puro, deciso e grintoso, nerazzurro da calciatore e come secondo del Mancio. Non guarda in faccia nessuno, piace a Marotta, costa poco e non ha paura dell’ambiente. A dir la verità non ha paura di nulla.

Sorpresa? Fonseca. Un Signore, troppo educato - mi suggeriscono – per un ambiente tosto come quello pallonaro. Inesperto, per qualcuno. Non vincente, per altri. Beh, con la squadra forte in mano ha vinto, e parecchio: Shakhtar docet. Va all’attacco e prende tanti gol: sì ma, scusatemi, la linea difensiva interista è un pochetto più tosta di quella della Roma attuale.

Poi, magari, domani arriva un altro e ho scritto una lunga serie di stronzate. Oppure, perché no, le ho scritte anche dovesse arrivare uno di questi.