Lautaro, guarda che notte! Il gol, il rigore e quel record eguagliato: nove gol come Crespo

L'Inter si è regalata la sua seconda finale di Champions League e uno degli assoluti volti della serata è quello di Lautaro Martinez, rientrato in campo in extremis e subito decisivo. Il Toro ha fatto la storia col suo recupero in soli quattro-cinque giorni da una situazione a dir poco complicata, e ha giocato 71' di altissima qualità. La sua gara è iniziata pressando altissimo il Barça e colpendolo al 21' con una letale ripartenza orchestrata insieme a Dumfries, per poi procurarsi anche il rigore del raddoppio. Nella ripresa il fisiologico calo e il cambio, prima di vivere cinquanta minuti d'apnea fino all'apoteosi finale.
La sua Inter gli ha regalato un traguardo storico, che potrebbe anche consentirgli di tornare a inseguire il Pallone d'Oro, col Corriere dello Sport che si espone sulla sua candidatura. Lautaro, d'altronde, ha vissuto una Champions League da assoluto top player, con una rete ogni 85' e un cammino inarrestabile. Subito decisivo nella League Phase, il Toro si è ripetuto segnando due volte al Barça e ha eguagliato un record che resisteva dal 2002/03: nove gol segnati nella competizione, così come aveva fatto Hernan Crespo nell'anno della doppia semifinale persa col Milan per le reti in trasferta.
Ora Lautaro avrà a disposizione anche la finale, per batterlo ed entrare completamente nella storia dell'Inter. Questa è la Champions League della sua rinascita, con un obiettivo chiaro: riuscire dove l'Inter aveva fallito due anni fa, vincendo la finale e cancellando la sconfitta contro il Manchester City. La sfidante sarà una tra l'Arsenal e il PSG, rivali ostiche per motivi diversi.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2025 linterista.it - Tutti i diritti riservati