La guerra di Skriniar: roccia nerazzurra sul quale poggia il futuro dell'Inter

La guerra di Skriniar: roccia nerazzurra sul quale poggia il futuro dell'InterTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 16 settembre 2021, 18:00Primo piano
di Andrea Zoccolan

Appena concluso il match ha subito postato su Instagram una serie di foto: due classiche, con il pallone tra i piedi, l’ultima, la più significativa, con le mani sul volto, il corpo flesso verso il basso, come per cercare di nascondersi. Quello che Milan Skriniar, in una notte che ha sancito (ce n’era ancora bisogno?) la sua definitiva consacrazione anche a livello europeo, non ha mai fatto durante tutta la partita, accettando l’uno contro uno, cercando e trovando spesso l’anticipo, prendendosi anche la libertà di qualche sortita in avanti, a testa alta, senza paura. Da capitano in pectore, da uomo simbolo che nell’Inter ha trovato la sua dimensione, la piazza dove crescere ed eccellere, con buona pace delle sirene inglesi che ogni tanto, soprattutto d’estate, gli sussurrano all’orecchio cercando di blandirlo con le loro sterline.

NEMESI Perché nella delicata sfida di Champions ai Blancos di Carlo Ancelotti dalle sue parti gravitava ad oggi il pericolo numero uno del Real Madrid: Vinicius Junior, classe 2000, longilineo, fantasioso, brasiliano che vive il calcio come gioco, divertimento, esaltazione della fantasia. La nemesi di Milan, in tutti i sensi, un omone venuto dalla Slovacchia, un paese senza sbocchi sul mare, figlio del pragmatismo dell’est, della concretezza, della sostanza. Per Skriniar le partite non sono una festa, tutt’altro, sono battaglie, lo vedi dalla postura, dal modo di affrontare l’avversario, già terrorizzato ancora prima che il 37 nerazzurro gli strappi il pallone dai piedi, perché è una guerra, e la guerra non la vinci con le maniere gentili.