Castellazzi: "Inter, manca poco. Conte, il gioco e il post Handanovic"
Ospite ai microfoni di TMW Radio, Luca Castellazzi ha parlato della sua Inter, di Conte e di mercato.
“Manca poco" - afferma l'ex portiere nerazzurro - "Domenica dopo domenica l’Inter si sta avvicinando all’obiettivo, a un risultato che sarebbe straordinario visti gli anni che sono passati dall’ultimo trofeo.
La svolta arriva dalla delusione dell’eliminazione dalla Champions. Da questa delusione si sono trovate nuove risorse come Perisic ed Eriksen. È cambiato l’approccio anche tattico alle partite. Si è visto come mantenere possesso palla e linea difensiva alta poteva creare dei problemi perché sulle lunghe distanze i difensori dell’Inter hanno sempre fatto fatica. Conte e i giocatori hanno apportato correttivi più improntati all’attesa per poi ripartire in campo aperto coi giocatori devastanti che si ritrova l’Inter.
La svolta tattica è stata questa ma anche quella del riuscire a preparare la partita bene di settimana in settimana. Conte in questo è un maestro. I risultati sono determinati dal lavoro quotidiano e Conte è più bravo nel preparare una partita settimanalmente piuttosto che ogni tre giorni. L’Inter in Champions ha fornito prestazioni convincenti ma non così importanti come poi è stato nella seconda parte di campionato.
Le critiche al gioco? Nel calcio le opinioni sono spesso estreme e si vive di pancia il momento di delusione. Sicuramente l’uscita ai gironi è stata una delusione per i tifosi perché le possibilità per accedere agli ottavi c’erano. E si è passati da questa possibilità al non raggiungere neanche l’Europa League e non ce lo si aspettava.
L’Inter di adesso non è ‘tutti chiusi e palla lunga‘ ma è un’Inter con un baricentro più basso che si distende con grande ordine, con grande solidità perché dà l’impressione di non prendere mai gol e ha anche la capacità di verticalizzare con qualità, abbiamo visto dei gol di pregevole fattura con la manovra. Diciamo che, a differenza di altre squadre, si cerca subito la verticalizzazione, sapendo che sugli spazi aperti, giocatori come Lukaku, Hakimi, Young, Perisic, abbiamo visto anche Darmian domenica, riescono a essere devastanti. Un allenatore deve sfruttare al meglio le caratteristiche dei propri giocatori e in questo momento Conte lo sta facendo".
Su Darmian, suo compagno al Torino e decisivo domenica in casa contro il Cagliari, l'ex portiere afferma: "Matteo l’ho conosciuto al Torino ed è quel tipico giocatore da 6.5, sempre diligente, attento, concentrato. Questi sono giocatori che ogni allenatore vorrebbe allenare e Conte è stato fortunato ad avere esterni attenti in fase difensiva ma anche propositivi in fase offensiva. C’è chi per attitudine è più straripante davanti come Hakimi e chi come Darmian più difensivo ma riesce a trovare equilibrio in entrambe le fase. Ma è fondamentale la capacità di giocare poco ma di fornire prestazioni all’altezza quando si è chiamati in causa perché quando si ha bisogno di tutti i giocatori è importante trovare innesti che sono magari più decisivi dei titolari".
Infine una battuta sul mercato: "Sul post Handanovic? Premettendo che Samir può ancora giocare altri anni ad alti livelli, secondo me Musso è quello più pronto ed esperiente. È fisico, attento nelle uscite e anche bravo coi piedi. Poi a me piace molto Meret che sta vivendo questa alternanza con Ospina al Napoli. È un portiere di prospettiva perché è un classe 1997 ma sembra più vecchio perché è bravo tecnicamente anche se deve migliorare coi piedi, caratteristica fondamentale dei portieri di oggi".
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