Ziliani: "Lukaku si fa male, ma la concorrenza dorme. Marotta sembra il bell'addormentato nel bosco"

Ziliani: "Lukaku si fa male, ma la concorrenza dorme. Marotta sembra il bell'addormentato nel bosco"TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 15:11News
di Marta Bonfiglio

Paolo Ziliani, sul suo account X ufficiale, ha commentato  l'infortunio di Romelu Lukaku e l'atteggiamento delle altre big di Serie A, le sue parole: "Il dio del calcio Eupalla che azzoppa Lukaku per ridare incertezza al campionato senza che Inter, Juventus, Milan e Roma nemmeno se ne accorgano. A pochi giorni dal via Conte perde l'uomo che un anno fa, dopo McTominay, fu più decisivo con i suoi 14 gol e 10 assist, ma la concorrenza invece di approfittarne per rinforzarsi e ridurre il gap dai campioni d'Italia continua a dormire della grossa: Furlani pensa a vendere, Comolli non sa che fare tra le macerie lasciate da Giuntoli e Marotta sembra il bell'addormentato nel bosco.

Forzando un po’ il discorso si potrebbe dire che nel timore che il nuovo campionato cominciasse e finisse senza storia, con un copione già scritto, cioè il bis del Napoli dopo il trionfo della stagione scorsa, Eupalla, il dio del calcio cantato da Gianni Brera, a pochi giorni dal via aveva provveduto a rimescolare le carte nel tentativo di restituire un po’ più d’incertezza alla tenzone: e aveva scagliato i suoi fulmini sul gladiatore Lukaku, il Maciste del Napoli, la pietra su cui Sant’Antonio da Lecce aveva edificato la sua chiesa all’ombra del Vesuvio vincendo anche grazie a lui (14 gol e 10 assist nell’ultimo campionato: il giocatore più decisivo di tutta la Serie A) il suo primo scudetto italiano vista mare.

Senza Lukaku per metà stagione e col suo vice, il neo acquisto Lucca ex Udinese, promosso in fretta e furia a bomber titolare forzandone di molto i tempi d’inserimento (magari in attesa di reperire sul mercato un’occasione last minute), la scontatezza del pronostico, quello che vedeva il Napoli campione per il secondo anno consecutivo - e 3 scudetti vinti negli ultimi 4 anni -, veniva improvvisamente meno; eppure...".