Il cambiamento sposato dall'Inter: dalla panchina al campo, il valore si crea in casa

Il cambiamento sposato dall'Inter: dalla panchina al campo, il valore si crea in casaTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 00:00Editoriale
di Michele Maresca

L'Inter ha deciso consapevolmente di cambiare corso dopo l'addio di Simone Inzaghi, a pochi giorni dall'amara finale di Champions League contro il PSG. La scelta di puntare su Cristian Chivu - alla luce della contrarietà del Como a lasciar andare Cesc Fabregas - risponde in maniera evidente a una strategia che la società nerazzurra ha scelto di intraprendere a livello sportivo. Non più spese su parametri zero e calciatori affidabili - avanti con l'età - ma investimenti mirati in funzione della creazione di asset strategici per il futuro.

In linea con le esigenze espresse dalla proprietà americana di Oaktree, l'Inter ha inanellato una serie di acquisti funzionali all'applicazione di un concetto fondamentale: creare valore "in casa", grazie al lavoro dello staff tecnico, per poter costruire nel presente i presupposti di un'Inter vincente. A ciò si aggiunge anche un'altra dimensione, fondamentale nel calcio moderno: la possibilità di generare future plusvalenze grazie alla crescita di calciatori giovani e futuribili all'interno del Club.

Pienamente corrispondente a tale disegno è stata la decisione di introdurre una squadra B, l'Inter U23, che inizierà il suo primo Campionato di Serie C lunedì 25 agosto nella sfida esterna contro il Novara. Come insegna l'esempio della Juventus, grazie all'esperienza probante maturata nei campi di tale divisione, i giovanissimi possono vivere una fase determinante nel loro processo di crescita e maturazione personale e professionale. Potendo, così, accelerare i tempi per farsi trovare pronti in un grande Club di Serie A (si pensi ai casi di Kenan Yildiz e Dan Huijsen) o diventare fonti di plusvalenza per la squadra che li ha fatti crescere in un contesto formativo come quello della Serie C (Matias Soulé ne è un esempio emblematico).

Se si analizza, dunque, il mercato estivo sinora condotto dall'Inter - al netto di ciò che potrebbe accadere negli ultimi 10 giorni di mercato - ci si avvede di come il tema della "creazione interna di valore" emerga con ricorrenza nelle scelte effettuate dalla dirigenza nerazzurra. Gli acquisti di Petar Sučić (classe 2003), Luis Henrique (2001), Ange-Yoan Bonny (2003) e quello - a un passo - di Andy Diouf (2003) testimoniano in maniera inequivocabile la direzione intrapresa dalla società nerazzurra per il futuro.

Perché questa sessione di mercato ha delineato la fisionomia dei futuri obiettivi di mercato dell'Inter di Oaktree: giovani, futuribili, ma già pronti per poter recitare un ruolo non da comprimari in maglia nerazzurra. È su queste basi che si fonderà l'azione dei meneghini, in piena continuità con gli obiettivi di carattere sportivo ed economico-finanziario definiti di comune accordo da proprietà e dirigenza.