L’estate inesplosa dell’Inter

Con questa estate inesplosa, tra continue indiscrezioni schiacciate dalle smentite e dai passi indietro, tra i tifosi dell’Inter si è propagato facilmente il malumore, misto frustrazione.
Al fastidio contribuiscono, con notevole costanza, le decine di pettegolezzi sul mercato pronto a decollare con uno o due acquisti di spessore, puntualmente negati dai fatti o dall’inconsistenza delle voci.
La cosa che ha dato più fastidio è stato l’atteggiamento dell’Atalanta, la quale ha praticato un puro ostruzionismo con l’Inter per Lookman, finendo col trattenere in modo vendicativo il giocatore, con pretese di gestione che per il futuro restano incomprensibili. Il livello di osteggiamento verso l’Inter è stato tale che solo dopo aver ricevuto garanzie di non provare più a prendere l’attaccante, Percassi ha intavolato una trattativa lampo per avere Zalewski per una cifra di 17 milioni, caratterizzando comunque un’ottima plusvalenza per l’Inter.
Da notare che l’anno prima Percassi, pur resistendo alla Juventus per Koopmeiners, alla fine lo ha ceduto, all’Inter invece ha opposto una resistenza passata dall’assenza di prezzo e culminata con questa ulteriore forma di pressione (chiamiamola così) per acquistare l’esterno interista.
Se si ragionasse per mezzo dell’orgoglio con l’Atalanta sarebbe da chiudere i ponti per lungo tempo ma Marotta preferisce tenere buoni rapporti con tutti.
Una settimana fa arrivava l’ennesima indiscrezione di una Roma che proponeva all’Inter Konè, per sbloccare il suo mercato. L’Inter aveva fatto un’offerta ritenuta tropo bassa e la Roma, nel giro di un amen, lo aveva tolto dal mercato. Prima ancora Leoni era parso un obiettivo alla portata, salvo scoprire che costava quei 35 milioni spesi dal Liverpool per accaparrarselo.
L’intenzione della società è sempre stata quella di privilegiare giocatori che frequentassero la nostra serie A ma il risultato è stato quello di trovare porte chiuse o prezzi esagerati. La stessa Inter, Zalewski a parte, ha respinto richieste per Bastoni (per cui sono stati offerti “solo” 50 milioni), Carlos Augusto e soprattutto Pio Esposito, a maggior ragione dai dirette concorrenti come il Napoli.
Nel frattempo il presidente Marotta è diventato anche azionista, prendendosi il 2% del club. Una novità che sembra essere un ulteriore sprone per il dirigente di riferimento
E’ emersa anche la notizia di un Piero Ausilio tentato seriamente dall’Arabia ma è talmente legato all’Inter da non riuscire a immaginarlo davvero altrove.
Mancano pochi giorni all’inizio del Campionato ed è naturale provare un po' di affanno ma anche perplessità. Per quasi un mese sono state proposti articoli, grafiche e interviste su come avrebbe giocato l’Inter con Lookman e inevitabilmente sapere che resterà una chimera lascia attoniti. Si sa che c’è bisogno di un giocatore robusto a centrocampo e un difensore centrale e il tempo a disposizione è poco.
Va però ricordato che i problemi ci sono anche per le altre squadre. Il Napoli ha fatto una campagna acquisti poderosa ma era anche quella che aveva più necessità di infoltire la rosa, considerando che la scorsa stagione non aveva la Champions, e ora ha perso anche Lukaku, il Milan ha snellito ma deve ancora prendere un attaccante, il quale probabilmente sarà Hojlund, la Juventus non ha ancora completato il mercato, l’Atalanta e la Roma hanno difficoltà.
L’Inter non ha esaurito la campagna acquisti ma sarà diversa da come è stata raccontata.
Parto sempre dal percepito dei tifosi perché ultimamente sembrano i più trascurati nell’ambito delle decisioni politiche. Probabilmente si aspettavano un mercato “risarcitorio”. La squadra ha perso tutto, poi è stato agitato davanti al naso il nome di un grande giocatore e vedendo che il club ha deciso di rinunciare, sono aumentati i mugugni.
Una società seria non può però ascoltare il sentimento di chi la segue ma è altrettanto corretto che si possa esprimere perplessità di fronte all’incertezza o irrisolutezza nelle mosse societarie.
Il tema è però anche legato al passaggio sempre più stretto per esercitare il tifo per l’Inter. Prezzi elevati, modalità di supporto contenute, con relativa eliminazione degli sbandieratori del primo anello, una curva sotto gestione e un clima da teatro che la scorsa stagione e, c’è ragione di credere, ancora di più quest’anno è ovattata,
Mancano ancora 10 giorni e c’è ancora margine per restituire entusiasmo, carburante fondamentale per una squadra che non vive solo di elaborazioni fredde, per quanto lucide.
Serve qualcosa di più.

Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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