Palladino: "Momenti più belli a Firenze le vittorie contro Inter, Juve e Milan. L'addio? Vi spiego"

Palladino: "Momenti più belli a Firenze le vittorie contro Inter, Juve e Milan. L'addio? Vi spiego"TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 16:45News
di Marta Bonfiglio

Raffaele Palladino, ex allenatore della Fiorentina che ha lasciato il 30 maggio dopo aver prolungato il contratto, ha raccontato la sua versione a La Gazzetta dello Sport. Le sue parole: "Io intendo il calcio come un puzzle, tutti i pezzi si devono incastrare per funzionare. Sono orgoglioso del lavoro fatto a Firenze, ma non c’erano più le condizioni per andare avanti insieme. Idee e visioni troppo differenti".

Eppure il 7 maggio, alla vigilia della semifinale di ritorno col Betis, la società aveva attivato la clausola per il prolungamento di contratto.

"Me lo ricordo bene quel giorno. Sul momento mi aveva fatto piacere, ma ragionando poi a mente fredda, sentivo che restare non era più possibile. E questa sensazione me la portavo dentro da un po’".

Le hanno scritto pure i suoi giocatori?

"Tutti. Non se l’aspettavano, avevo parlato solo con il mio staff e poi direttamente con la società. Devo dirlo: le videochiamate e i messaggi dei ragazzi mi hanno fatto piangere. Con loro ho vissuto momenti belli e altri molto difficili, per questo si è creato qualcosa di speciale. Infatti ci sentiamo ancora oggi".

Il giorno più bello a Firenze?

"Ne dico tre: le vittorie in casa contro Milan, Inter e Juventus. Serate indimenticabili per la città. E sì che abbiamo sempre giocato con quasi mezzo stadio chiuso per i lavori...".

Tra i momenti brutti, la paura per ciò che è successo a Edoardo Bove.

"Uno choc. Rischiare di perdere per sempre un pezzo di noi è stato tremendo e in spogliatoio c’era chi non voleva manco più allenarsi. Per fortuna un miracolo ha salvato Edo, poi ci è voluto un lavoro psicologico delicato per ricominciare tutti insieme. E qui Bove è stato semplicemente fantastico: veniva al Viola Park, ci dava la carica, era sempre con noi. Per me è diventato come un fratellino".