Inter, che festa: dai cori personalizzati a Thuram (padre) con la maglia dell'Inter

Inter, che festa: dai cori personalizzati a Thuram (padre) con la maglia dell'InterTUTTOmercatoWEB.com
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lunedì 20 maggio 2024, 09:20News
di Adele Nuara

L'Inter campione d'Italia 'urla contro il cielo', lì proprio dove da circa un mese brilla una nuova stella. La sfilata dei protagonisti, le voci di Tananai e Ligabue tra quelle di migliaia di tifosi, gli scherzi, i sorrisi e i bambini giocosi: tutto questo in un San Siro letteralmente ubriaco di felicità. 

"Scorrono i campioni uno per uno a fine partita, con un simbolico 20 su maglia nerazzurra, e lungo quella passerella di una ventina di metri danno il 5 a tutta l’altra Inter schierata ordinatamente ai lati: staff comunicazione, collaboratori tecnici, vicepresidente Zanetti, d.s. Ausilio, vice d.s. Baccin e i due a.d. Marotta e Antonello (c’è pure un Paolo Bonolis imbucato), come a ribadire che lo scudetto è stato uno sforzo collettivo - si legge su La Gazzetta dello Sport -. A Torino sarà venuto un infarto a qualcuno nel vedere come era vestito un altro padre: pure Lilian Thuram, colonna della Signora che fu, aveva addosso (al contrario) la maglia nerazzurra del figlio. Certo, quando la Nord ha cantato “chi non salta bianconero è” e Marcus vicino al babbo si è messo a saltellare, Thuram senior gli ha rifilato uno scappellotto: tutto bonario, tutto concesso sotto a questo cielo".

Di certo non sono mancati i cori personalizzati per ogni calciatore della Beneamata: "Lo stadio intona i cori personalizzati ascoltati in questo anno in cui a San Siro si sono registrate oltre un milione e 700mila presenze, ma il volume più alto è riservato a Calha, regista strappato al Diavolo e diventato “idolo neroblu”, a Simone Inzaghi, tecnico entrato nel cuore di questa gente come solo pochi altri, a Lautaro, bomber e capopopolo con la fascia".

I fuochi hanno chiuso la stagione casalinga dell'Inter: "L’ultimo atto di una festa da ricordare è nei fuochi di artificio che accendono ancora più i sentimenti: ore e ore dopo la fine della partita sono ancora in migliaia tra le torri dello stadio e il piazzale a sgolarsi per il coro più classico, «i campioni dell’Italia siamo noi». Si tornerà in questa chiesa solo tra qualche mese e con una maglia tutta nuova, dotata di scudetto e due stelle, ma nessuno scorderà mai queste settimane di festa senza fine".